Test
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Carl Zeiss Foto oculare DC4
L'idea è semplice e geniale ...
unire in un unico elemento l'oculare
e la fotocamera.
La Zeiss ha
impegnato molte delle sue risorse
per risolvere i problemi tecnici e
ottici così da produrre un oggetto
otticamente all'altezza del suo nome.
Alla Photokina 2006 venne presentato
il DC4, il primo oculare da 30-40
ingrandimenti che integra una
fotocamera digitale con un LCD da 2"
il tutto gestito da un semplice
telecomando a raggi infrarossi
grazie al quale, oltre allo scatto e
la visione, possiamo anche
impostare in maniera molto semplice
i settaggi della fotocamera.
Un
sistema di digiscoping integrato
senza bisogno di adattatori e
accessori di sorta.
Si guarda
nell'oculare, si mette a fuoco e,
con il telecomando, si scatta.
Simultaneamente.
Il nuovo
importatore e distributore italiano
di Zeiss, la ditta
Bignami
S.p.a. di ORA (BZ),
ci ha fornito un DC4 con un
cannocchiale per la prova.
Siamo subito rimasti sorpresi per le
dimensioni della confezione. Non ci
aspettavamo un oggetto compatto ma
nemmeno così grande come la
confezione ci faceva immaginare.
Ed ecco la sorpresa. All'interno
troviamo una borsa realizzata in
robusta cordura per trasportare
tutti gli elementi, l'oculare, il
telecomando, una scheda di memoria
SD (secure digital) da 128Mb, tutti
i cavi di connessione al Pc e al
televisore, le batterie ricaricabili
(AA
2400 mAh),
il caricabatterie con prese per 4
tra gli standard oggi conosciuti e
anche per il collegamento
all'accendisigari della macchina
oltre ai manuali e al software (ACDSee
8.1 Foto Manager) per la gestione
dello scarico e manipolazione delle
immagini. Veramente un ricco e ben
strutturato corredo.
L'oculare,
tutto rivestito e impermeabilizzato
in gomma nera, ha un design assai
compatto e molto ergonomico. Spicca
il monitor LCD subito sopra la lente
di visione dell'oculare e sul lato
sinistro un coperchio svitabile e
impermeabilizzato grazie al quale si
possono raggiungere le varie prese e
la scheda di memoria. Sul lato
destro c'è l'interruttore di
accensione e spegnimento e il
sensore del telecomando a raggi
infrarossi.
Sulla parte superiore,
proprio sopra il monitor, c'è una
etichetta con riportata la scritta
DXO. Conosciamo la DXO Labs perché
offre prodotti e soluzioni per
garantire l'eccellenza nelle
immagini digitali con prodotti
software come il
DXO Optics
Pro 5.3
e
il Plug in per Photoshop
DXO
FilmPack. Infatti
la Zeiss si è rivolta alla DXO per
lo sviluppo del software interno
all'oculare al fine di raggiungere
una buona flessibilità e facilità
d'uso senza perdere la qualità delle
lenti Zeiss. Grazie a DXO Image
Signal Processing è stato
sviluppato un facile e dettagliato
Tiff, un automatico ed efficiente
bilanciamento dei bianchi rilevati
su più zone dell'immagine, un
sistema di esposizione e
ottimizzazione della gamma dinamica
e un controllo della nitidezza.
Tutto questo sia in automatico che
in manuale.
Con un
rapido gesto inseriamo l'oculare
nella baionetta dello Zeiss Diascope
85T* FL e notiamo subito come il
design sia stato sviluppato proprio
intorno al cannocchiale per poter
avere un oggetto finale ben
coordinato. Il tutto risulta pure
ben bilanciato sulla testa del
cavalletto. L'oculare DC4 diventa un
30x con lo Zeiss Diascope 65 FL e
40x con l'85 FL. La lunghezza focale
corrisponde a un teleobiettivo di
1.120 mm (Diascope 65 FL) e 1.460 mm
(Diascope 85 FL).
A questo punto
accendiamo la macchina e andiamo
subito a impostare i nostri settaggi.
Tutto si fa dal telecomando
controllando nel monitor LCD con
semplici e rapidi comandi. Consiglio
di usare la qualità Tiff per avere
dei risultati di qualità. Infatti il
CCD è un 4MlPixel e il formato non è
molto grande quindi con i Jpg
compressi non possiamo avere dei
risultati se non di documentazione.
Il Tiff invece è più che
soddisfacente ma richiede maggior
tempo di elaborazione.
Ecco alcuni dei possibili controlli
di immagine con i rispettivi valori:
Formato del file |
(Tiff) Non
compresso Formati compressi (Jpeg: high - medium - low) |
ISO |
Auto ISO 50 - 100 - 200 - 400 - 800 |
Bilanciamento del bianco |
Auto Presets: Day Light, Haze, Shadow, Sunset/Sunrise |
Fedeltà del colore |
Natural Rafforzata (colori più vivi) |
Regolazione esposizione |
Nessuna EV-bias (-2, -1.7, -1.3, -1, -0.7, -0.3, 0, 0.3, 0.7, 1, 1.3, 1.7, 2) |
Controllo del contrasto |
On Off |
Nitidezza | Bassa - Media - Alta |
Ora possiamo
guardare nell'oculare e
regolarlo per le caratteristiche
della nostra vista.
La
conchiglia di gomma poggia
occhio viene estratta con una
leggera pressione verso di noi e
si evidenzia la scala di
correzione diottrica (+/- 4 dpt).
Questa regolazione è importante
perché faremo in modo di far
coincidere la perfetta messa a
fuoco per il sensore con quella
dei nostri occhi. Il DC4 ci
offre un aiuto con dei cerchi
concentrici e dei riferimenti
laterali visibili nell'oculare
durante l'osservazione.
L'operazione è molto semplice.
Basta puntare il
cannocchiale verso un area di
colore omogeneo (un muro, il
cielo, ecc..), non occorre
mettere a fuoco, ora giriamo la
conchiglia di gomma fino a
quando vedremo i riferimenti
perfettamente a fuoco e separati
fra loro. Fate questa operazione
con molta attenzione e, una
volta trovata la correzione per
il vostro occhio, ricordatevi il
riferimento numerico che avete
raggiunto. Questo sarà valido
anche per le prossime volte. Ora
potete accendere il DC4 e
puntare un soggetto mettendolo a
fuoco. Controllate sull'LCD che
l'immagine sia bella nitida (potete
usare anche il controllo di zoom
(7x) che avete nel telecomando).
Questa è un operazione
necessaria che richiederà una
quindicina di minuti ma solo per
la prima volta se ci ricordiamo
di impostare il dato diottrico
che ci siamo memorizzati.
A questo punto siamo operativi e dobbiamo solo andare sul campo armati del cannocchiale con il telecomando e un buon cavalletto.
Fatti i nostri scatti li scarichiamo ed elaboriamo nel nostro computer con il software in dotazione al DC4. Si tratta di un software molto conosciuto il ACDSee che vi aiuta a scaricare e ordinare i vostri scatti oltre che ad elaborarli con dei semplici filtri. Non ci soffermiamo sulle caratteristiche del software ma indichiamo rapidamente che sono possibili i controlli di luminosità, contrasto di luci e ombre, nitidezza con un comando semplice di maschera di contrasto e tutti i comandi base per le dimensioni e rotazioni. Possiamo salvare in diversi formati sia per il web che per la stampa.
Abbiamo realizzato, lottando per
diverse settimane contro un
clima piovoso e a volte anche
burrascoso, i nostri test e
alcune foto di esempio.
Le
poche giornate di sole erano
molto limpide e con poche
turbolenze. Questo è andato
sicuramente a vantaggio della
resa finale. Abbiamo notato che
il software interno fa un gran
buon lavoro sul bilanciamento
del bianco e sulla resa dei tiff
che sono stati quasi tutti
soddisfacenti fin dal primo
momento. Al contrario i Jpg
mancano di definizione e il
software interno va disabilitato
altrimenti abbiamo immagini
impastate e con poca definizione.
Sicuramente sono scelte mirate a
dare da subito dei risultati
soddisfacenti in ogni situazione
al fine di raggiungere con
pochissimo sforzo delle immagini
di documentazione. Se escludiamo
gli automatismi interni e
impostiamo i vari settaggi
seguendo una logica personale è
molto probabile che molte
immagini non raggiungeranno il
risultato desiderato ma quelle
buone sono decisamente superiori.
Sarà quindi l'esperienza a
guidarci per avere immagini
buone e gli automatismi per
quelle di semplice
documentazione. Nelle foto che
vi presentiamo quella del
picchio verde è realizzata in
completo automatismo e si nota
come il software abbia agito
bene nella correzione delle luci
e ombre ma a discapito del
dettaglio delle piume. Quella
della poiana, realizzata in Tiff
e con settaggi di nostra scelta
è decisamente superiore. Se
guardiamo poi il fagiano,
realizzato in Tiff ma con alcuni
automatismi, vediamo come il
software abbia corretto bene le
luci e le ombre in una
situazione abbastanza critica.
La ghiandaia la abbiamo ripresa
sia in Jpg che in tiff e le
differenze si notano. Per
entrare ancora di più nel
dettaglio abbiamo inserito anche
un crop (ritaglio) molto spinto
dell' immagine realizzata in
Tiff.
Nei test realizzati (tutti
in Tiff) con i nostri
riferimenti e dime così
come in quello della finestra a
600m. possiamo notare come il
bilanciamento del bianco sia
molto ben realizzato e come
manchi qualunque aberrazione
cromatica e la buona profondità
di campo ci permetta di leggere
molti dettagli. Per essere un
sistema integrato di 4MlPixel e
con un CCD piccolo la resa
finale è buona.
A questo punto dobbiamo
aggiungere che siamo tutti
rimasti stupiti ed affascinati
da come ci si lasci coinvolgere
da subito nel gusto della
ripresa fotografica con il DC4.
Fare digiscoping senza
apparecchiature voluminose, con
un sistema integrato e rapido ma
soprattutto con il vero piacere
di "Guardare e scattare" è
veramente stimolante.
Un
vero peccato che il CCD sia solo
da 4MlPixel perché è normale
pretendere sempre di più e dalla
Zeiss ci aspettiamo il massimo.
Infatti sappiamo che
l'evoluzione del DC4 è già allo
studio e il prototipo presentato
alla Photokina di questo anno
sarà un ulteriore rivoluzione
per chi vuole fare digiscoping e
osservazione senza porsi tanti
problemi tecnici e meccanici.