Test
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Quick
Camera Adapter (QCA)
Solo
Zeiss, Kowa e Nikon hanno pensato ad un
adattatore per poter montare in maniera
salda e sicura le nostre macchine
fotografiche o telecamere con il massimo
della libertà e sicurezza ma soprattutto con
la certezza di un ottimo controllo del micro
mosso. Con questo accessorio possiamo
collegare sia una compatta come una reflex o
una telecamera digitale della nuova
generazione ma anche quelle un poco più
voluminose. Il tutto con la possibilità di
osservare dall'oculare e, con un solo
movimento, riprendere.
La ditta
Bignami S.p.A.
di ORA (BZ), ci ha fornito un Quick Digital
Camera Adaptor con un cannocchiale Diascope
85T* FL per la prova.
L'oggetto si presenta da subito come robusto e intuitivo nell'uso. La cosa che salta subito all'occhio è il suo design che unisce in maniera davvero gradevole razionalità, robustezza e funzionalità della tradizione tedesca a una linea molto moderna.
L'oggetto, in pratica, è costituito da 3 parti:
Allestire tutto il set con il cannocchiale e la macchina è molto semplice e intuitivo.
Si tratta di fissare il nostro QCA alla testa del cavalletto facendo attenzione di aver fatto incastrare nell'apposito foro anche il fermo contro le torsioni involontarie. Questo è utile non solo per fermare saldamente tutto il sistema al cavalletto ma anche per assicurare la corretta posizione tra oculare e obiettivo. Sulla base è presente un passo a vite che copre i due formati 1⁄4" e 3/8", A questo punto possiamo collegare anche il cannocchiale con una pratica vite che ha una manopola a scomparsa (fig. A). Studiamo in linea approssimata l'inclinazione e le misure del braccio su cui fissare la macchina fotografica. Fissiamo la macchina e regoliamo con precisione le misure per far collimare gli assi ottici dell'obiettivo con quelli dell'oculare e fermiamo la vite di riferimento presente sul braccio longitudinale (fig. C rif.2). A questo punto possiamo spostare la macchina come vogliamo e avremo sempre la possibilità di ritornare nella posizione ottimale ogni qualvolta siamo pronti per lo scatto dopo l'osservazione. Facile, semplice, razionale e soprattutto robusto. I vari movimenti di calibratura non sono micrometrici ma la solida e precisa costruzione non consente errori.
Ogni posizione, sia per lo scatto che per la osservazione, può essere bloccata grazie a dei fermi velocissimi nell'uso. Nella foto B il riferimento 1 è per l'adattamento da un cannocchiale diritto a uno angolato. La vite si blocca su due riferimenti precisi 0° e 45°. Il riferimento 2 è invece per il movimento orizzontale in sei posizioni fisse e bloccabili.
La regolazione della distanza tra oculare e obiettivo va fatta a occhio usando la macchina posizionandola sui due estremi della focale dello zoom. Quando, spostando di pochi millimetri (fino ad un massimo di 2Cm.), noterete che non ci sono vignettature nell'immagine controllata sull'LCD allora avrete trovato la distanza ottimale e la memorizzerete con la vite di riferimento (fig. C rif.2). Durante le riprese potrete estrarre dal corpo dell'oculare l'anello gommato paraocchio per limitare al massimo la possibilità di luci spurie.
Abbiamo usato il QCA sia con le
compatte che con le reflex
arrivando a calibrare il tutto
in pochissimo tempo e sempre in
maniera molto precisa. Dopo i
primi giorni d'uso siamo
riusciti a montare il nostro
sistema in quasi un minuto.
Nel caso d'uso con delle reflex
dobbiamo far notare che in
afocale deve essere scelto un
obiettivo abbastanza compatto (nel
nostro caso abbiamo provato con
una Olympus E-420 con il 25mm
pancake o il 50mm macro e con
una Canon 40D con il 50mm
F/1,4).
Per l'uso a
fuoco diretto è molto più
semplice. Colleghiamo
cannocchiale + tubo ottico+
anello T2 + corpo macchina e
poi, avendo spostato la staffa
del QCA fino a far incontrare la
base di appoggio, fermiamo la
macchina con la vite apposita.
Tutto questo è al fine di
eliminare al massimo la
possibilità di micro mosso
dovuta ai movimenti meccanici
interni delle macchine reflex
(es. lo specchio) . L'uso di uno
scatto via comando a infrarossi
o a cavo garantirà il massimo di
stabilità. In questo caso il
sistema sarà fisso e non potremo
passare dall'osservazione allo
scatto se non attraverso il
mirino della reflex. L'uso del
tubo ottico trasformerà il
nostro cannocchiale in un ottica
a focale fissa ( con il Diascope
85T* FL corrisponde a un
1:12/1000mm. e con il Diascope
65T* FL a un 1:12/770). Questo
accessorio ottico garantisce una
sorprendente qualità e un ottima
definizione. Non ha avuto nessun
tipo di aberrazione cromatica o
geometrica. Anche in
questo caso la qualità
costruttiva è molto alta e
razionalissima. Le foto scattate
con questo sistema si sono
dimostrate buonissime fino a
scatti eseguiti con tempi di
1/100". A tempi inferiori è
meglio inserire l'alza specchio
o lavorare a raffica sapendo che
la prima immagine verrà quasi
certamente scartata per la
presenza del micro mosso.
Facile quindi arrivare
alle nostre conclusioni che sono
molto positive sia per la
qualità costruttiva che per la
facilità d'uso. Le nostre uniche
raccomandazioni sono nella
ricerca di un sistema sicuro per
oscurare lo spazio tra oculare e
obiettivo (questo varia da
macchina a macchina) e
nell'usare sempre il QCA con le
reflex e videocamerre.
Piccola curiosità:
Navigando in rete
abbiamo scoperto che il QCA viene usato con
successo con altri cannocchiali ai quali si
adatta bene e senza bisogno di accorgimenti
vari.
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