Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) (Linnaeus, 1758).

 

Foto e testi di Andreas Bossi ©

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Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) - Foto di Andreas Bossi ©

 Considerare questa immagine tra le mie preferite è dovuto ad un insieme di due fattori che sono, singolarmente, il frutto di curiosità tecnica e amore per un soggetto che mi ha rapito per la sua grande, grandissima, simpatia. Come per molte immagini anche per questa si sono riuniti alcuni fattori occasionali ed altri tattici.
   Vivere nel Mugello mi da la possibilità di frequentare un territorio dove la presenza del Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) è molto frequente. Soggetto molto esigente vuole acque pulite e torrentizie, cibo in abbondanza e situazioni particolari per la nidificazione.  Ora vedremo tutti questi particolari ma lasciatemi scrivere una premessa molto personale.
   Questo soggetto non è frutto di un avvistamento occasionale ma ci sono voluti due anni per capirne le abitudini e studiarlo sul territorio. Non sono un ornitologo ma, come fotografo, anche io mi lascio affascinare da soggetti capaci di suscitare emozioni e simpatie. Quasi per caso, un giorno, mentre cercavo il martin pescatore, mi sono lasciato rapire da un piccolo uccello che "giocava"  nelle acque gelide, era inverno, con tuffi e immersioni. La temperatura era quella tipica della montagna invernale e il torrente era parzialmente ghiacciato ma lui sembrava non avere problemi a tuffarsi in acque con una temperatura eccessiva anche per essere bevuta.
   Tornato a casa mi sono subito messo alla ricerca per poter identificare questo, per me, temerario. Scopro così, per la prima volta, l'esistenza del Merlo acquaiolo. Un passeriforme della famiglia dei Ciclidi. Questa è una famiglia che conta un ristrettissimo numero di uccelli tutti legati all'acqua. Tutti capaci di immergersi e "nuotare" con le ali muovendosi anche contro corrente. Possono raggiungere profondità anche di un metro e mezzo. La loro corta coda è l'unico elemento vistoso che denuncia l'origine evolutiva dagli scriccioli. Sembra che la loro origine sia nelle montagne americane e si siano introdotti nel nostro paese passando per l'Asia. Di questa famiglia si conoscono solo 5 ciclidi; il Cinclus messicanus che occupa tutto il nord America, il Cinclus leucocephalus e il Cinclus schultzi che si sono diffusi nel sud America, il Cinclus pallasii diffuso in Asia con il Cinclus cinclus che si trova anche da noi in Europa.  Per poter frequentare gli ambienti acquatici si sono sviluppate alcune caratteristiche come la membrana nittitante che, presente in tutti gli uccelli, è più robusta e vistosa, hanno un sottile lembo di pelle mobile che copre le narici e protegge le vie respiratorie durante le immersioni. Non ultima per importanza, vista la loro predilezione per i torrenti di alta montagna, è la caratteristica di una grande dimensione dell'uropigio (10 volte più grande degli altri passeriformi). Questa ghiandola produce un sebo capace di impermeabilizzare il piumaggio. Già queste poche caratteristiche scatenarono la mia curiosità e passione per questo piccolo uccello (17Cm).
   I giorni seguenti, sapendo dove e cosa cercare, gli avvistamenti si sono susseguiti e con loro è scattata una intensa simpatia per questo passeriforme che ha un rapporto di confidenza con l'acqua esattamente all'opposto del mio.  Osservandolo nei suoi movimenti non si può che rimanere rapiti dal suo "senso del ritmo". Il continuo ed incessante piegarsi sulle zampe e il procedere veloce a piccoli passi cadenzati da, alla sua osservazione, spunti e momenti di comicità e ilarità. La sua piccola e corta coda accentua la rotondità del corpo con un piumaggio marrone scuro sul quale spicca la grande macchia bianca, candida. Osservandolo meglio scopriamo che anche il piumaggio marrone ha due leggere gradazioni, leggermente più chiara è la parte del collo e della testa.  Molto bello è il piumaggio delle ali e del corpo dove ogni piuma è segnata da un contorno ancora più scuro. La grande dose di grasso che utilizza per rendersi impermeabile conferisce grande lucentezza alle piume che, con giuste angolazioni di luce, hanno anche un effetto cangiante.
   Nelle giornate molto fredde passa molto tempo appollaiato su un sasso dove il torrente ha più cascatelle e turbinii. Questi sassi si individuano molto bene perché sono "segnati" dai suoi bianchi escrementi. Una coppia occupa quasi 1km. e mezzo di torrente con una miriade di questi appostamenti. Non cercateli dopo una piena perché non ne troverete traccia ma poi, piano piano, mano mano che il merlo ritorna a frequentare i suoi sassi strategici, si identificano facilmente.
   Come fotografo, ho avuto molto spesso momenti di rabbia nei suoi confronti perché frequenta raramente le zone illuminate dal sole e preferisce quelle più buie. Come digiscoper ero sempre in crisi proprio per la sua grande mobilità e i bassi tempi di esposizione. Spesso si rintana sotto cumuli di rami e muschi sul greto più ripido del torrente. In questi frangenti è il candore del suo petto che facilita l'avvistamento ma risulta comunque un soggetto molto ben mimetizzato.
   Un altro elemento che lo caratterizza in modo inequivocabile è il suo volo. Velocissimo e diritto con ampie curve per seguire il corso del torrente. Insieme al Martin pescatore è l'uccello più rapido dei torrenti montani. Per poterlo riprendere in volo è necessario appostarsi in un tratto dove ci sono ostacoli naturali e con la possibilità di monitorare un lungo percorso delle acque. Solo così saremo pronti a scattare dove il suo rapido volo è costretto a rallentare ed eseguire delle varianti. Una cascata, un ampia ansa o un albero proteso verso il centro del torrente sono ottime posizioni.
   Dopo una serie di fortuite ed occasionali immagini mi sono deciso ad  organizzare alcuni punti che potevano essere più strategici e "fortunati". Ho perlustrato un lungo tratto del torrente ed individuato alcune zone che mi davano una più ampia visuale e alcuni momenti di luce durante il giorno. Il primo anno fu buono ma i 3 capanni mi davano solo avvistamenti occasionali. Dovevo trovare una zona più vicina al nido e, quindi, più frequentata. Mi sono messo di nuovo alla ricerca e, come accade spesso, ecco che, fortunatamente, proprio in un posto facile da raggiungere e con un ottima visuale noto un gran numero di suoi "segnali" su dei massi vicini ad una cascata artificiale. Osservando bene noto pure una perfetta area per la sua nidificazione e mi riprometto di tornarci l'anno prossimo, nell'epoca della sua riproduzione (fine febbraio-marzo). A febbraio di questo anno mi reco sul posto ed eccolo indaffarato a portare il cibo al nido. Perfetto!
   Purtroppo la postazione più adatta alle riprese è all'interno di un giardino privato ma la fortuna è dalla mia perché la zona è curata da un signore rumeno che ha dimostrato grande curiosità e  una gentilezza davvero squisita .. d'altri tempi. Con dei rami erigo una semplice struttura che, quotidianamente, copro con la rete mimetica.  Passo alcuni giorni a fotografare ma, soprattutto, a studiare le traiettorie che compie per raggiungere il nido. Ecco che, alla fine, ho tutti gli elementi per prepararmi a uno scatto "al volo" del "piccolo missile del torrente". Al mattino preferiva il tragitto verso valle (nell'immagine è la linea tratteggiata) ma al pomeriggio era quello superiore quello più frequentato. Dover superare l'ostacolo della cascata era perfetto per me anche perché doveva rallentare e mi dava la possibilità di uno sfondo meno caotico. L'arrivo era in una larga ansa che lui raggiungeva a tutta velocità e dove compiva una larga curva con le ali a pelo d'acqua. Spesso si fermava nel punto A ma, il più delle volte copriva tutta l'ansa con una stretta curva e si fermava sul limite della cascata dopo aver fatto un atterraggio in acquaplaning. Uno spettacolo!! Dopo alcuni minuti si tuffava dalla cascata raggiungendo direttamente il nido oppure seguiva un altra variante dopo un ulteriore sosta nel punto C, un promontorio subito davanti alla cascata.
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Queste erano le traiettorie per raggiungere il nido
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Queste erano le traiettorie in uscita dal nido
Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) - traiettorie in uscita dal nido

   L'uscita dal nido seguiva un numero maggiore di traiettorie con angolazioni molto varie. Possiamo riassumerle nelle tre traiettorie dell'immagine qui sopra. Spesso arrivava al punto C da dove ripartiva per il punto D, qui si liberava della sacca con gli escrementi dei suoi piccoli facendosi un bagno "ristoratore". Il più delle volte compiva un arco molto vario senza fermarsi.
   Questa ultima era sicuramente la situazione migliore per cercare lo scatto in volo con uno sfondo fantastico, l'acqua della cascata.
   Le tecniche di ripresa sono state due, tutte basandomi su tempi molto veloci e una alta sensibilità ISO. Per avere un sistema il più luminoso possibile ho optato per il tubo ottico Zoom TSN-PZ usato a tutti i fattori di zoom a seconda della maggiore o minore luce. il più delle volte ero a metà corsa. 
La prima - Mi preparavo in una zona specifica della cascata con il fuoco già provato con altri tentativi. A quel punto aspettavo sperando passasse li dove ero pronto. Non è la più redditizia ma è quella che grantisce risultati di MaF più sicuri.
La seconda - Facendo affidamento sulla rapidità di messa a fuoco del cannocchiale Kowa e dell'ottimo bilanciamento, grazie al TSN-DA4, seguivo il merlo all'uscita del nido fino al limitare della cascata. I risultati iniziali erano pessimi e la sensazione frustrante che mi aveva colpito mi spinsero, fortunatamente, a insistere fino ad avere un ottimo feeling con tutto l'insieme e ad avere le immagini più belle. Poche ma decisamente le migliori sia come resa che come posa.
   Ho provato anche con altri cannocchiali (Swarovski, Skopos e Nikon EDG) ma la manegevolezza e luminosità del Kowa sono stati decisivi. Ottima e pratica la velocità di "mira" del Nikon EDG ma la posizione avanzata della manopola di messa a fuoco mi ha fatto perdere molte occasioni. Lo Skopos aveva una focale troppo corta e lo Swarovski non mi dava, con il suo tubo ottico, la luminosità e potenza che desideravo.
   La fortuna vuole che in quei giorni avevo ricevuto, per i nostri test, una Canon 550D con il suo 50mm f/1.4. Velocità di scatto, un mirino luminoso, la possibilità di seguire tutto in live view e un  sensore con la possibilità di basso "rumore" anche a 800ISO mi davano ottime possibilità di cercare un ritratto in volo. In questo frangente ho anche provato le capacità di videoscoping della fotocamera.
   Ho potuto seguire (meteo permettendo) diverse giornate di grande e fervente lavoro dei due genitori fino al giorno dell'uscita dei piccoli dal nido.
   La fortuna, la sua valente collaborazione (del merlo) e l'ottima attrezzatura mi hanno permesso di fare queste immagini.

 

Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus)
Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus)
imboccata di giovane di Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) giovani di Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus)
Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus)  Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus)
   


 




Mini guide

Introduzione
● - Introduzione al digiscoping
Digiscoping con la reflex
● - Il Binocolo breve guida alla scelta.
● -
Il treppiede e la testa  breve guida
alla scelta.

● - Chiarimenti e semplici indicazioni

una mini guida
● - Tre oculari ed un cannocchiale  un mini test o un gioco?
● - Digiscoping in notturna  Le esperienze e i consigli di un nostro amico.
● - Oculari - e non solo  
Un tentativo di semplificare la scelta e la conoscenza dei dati per conoscere il miglior oculare  da abbinare alla macchina fotografica e al suo obiettivo

Dati dello scatto

Ordine Passeriformes
Famiglia Cinclidae
Scientifico Cinclus cinclus
   
Inglese White-throated Dipper
Tedesco Wasseramsel
Spagnolo Mirlo Acuático de Garganta Blanca
Francese

 Cincle plongeur

Giapponese  ムナジロカワガラス
Portoghese Melro-d'água
Svedese Strömstare
Fotografo  Andreas Bossi
Cannocchiale Kowa TSN 883 Prominar
Oculare TSN-PZ + T2
Adapter  TSN-DA4
Macchina  Canon EOS 550D
Tempi  1/800
Diaframma  f. 7,4
ISO  400
Distanza  25 m
Esposizione  manuale Minolta flash meter III + spot
Cavalletto Gitzo Studex performance
Testa Manfrotto 128RC
Mimetismo Rete mimetica
Software Adobe
Plug-in  NI
Luogo san godenzo (Fi)
Data 25-03-2011
Meteo sole e nuvole