
Foto e testi di Andreas Bossi ©
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L'Occhiocotto (Sylvia
melanocephala, Gmelin 1789) è un
uccello canoro dell'ordine dei
Passeriformi.
Uccello di
piccole dimensioni (misura circa
14 cm). Si distingue grazie alla
testa nera evidente, al mento
bianco, all’anello rosso molto
visibile intorno all’occhio, sia
nel maschio che nella femmina (quest’ultima
presenta un piumaggio più smorto)
il resto delle parti superiori è
grigio, mentre inferiormente il
colore si fa quasi bianco. La
coda, scura, è anch'essa bordata
di bianco.
Si può confondere
con la
Bigia grossa e in parte con
la
Capinera (nella quale il
nero è limitato alla sommità del
capo (maschio) e non arriva a
coprire tutto l' occhio),
Bigiarella ed altri Silvidi.
Anche nel suo ambiente naturale
l' occhiocotto è difficilmente
visibile perché si infratta nei
cespugli. Ma la sua presenza è
denunciata dal verso
Solitamente
nidifica vicino a terra, nei
cespugli, ed imbottisce il nido,
formato di rametti e pezzetti di
foglie, con materiale più fine.
La femmina depone 3-4 uova
biancastre, spesso macchiettate
di marrone e grigio. Mangia
insetti di diverse specie, larve
di lepidotteri, ortotteri ed
afidi, ragni nella tarda estate
ed in autunno l'occhiocotto
utilizza per alimentarsi anche
frutti quali fichi ed uva, semi
di numerose piante e talvolta
nettare.
I maschi
dell’Occhiocotto sono cantori
attivi per buona parte dell’anno.
Emettono il loro inconfondibile
canto ( non molto melodioso - è
un chiacchiericcio secco
abbastanza veloce, formato da
note musicali mischiate a note
più aspre) in genere da una
posizione nascosta in mezzo ai
cespugli. In volo spesso apre la
coda a ventaglio.
La
maggioranza degli individui è
stanziale e nidificante, molto
localizzato lungo le coste e
nelle regioni settentrionali, ma
sono note popolazioni migratrici
provenienti dall'Africa che
transitano sulla penisola. È
presente nel bacino del Mar
Mediterraneo fino alla Turchia e
al Mar Caspio. Un fenomeno
naturale che limita
probabilmente in modo sensibile
l’abbondanza di questa piccola
popolazione è dato dagli inverni
rigidi che incidono sulla sua
sopravvivenza.
Costruisce il
nido in marzo-aprile e vi depone
3-4 uova, talvolta 5. Il nido si
trova sempre in cespugli molto
fitti, tra 50 cm. e 2 m. dal
suolo. La prima covata si
conclude tra aprile e maggio e
ne segue una seconda che si
conclude in giugno,
eccezionalmente più tardi. Le
uova possono variare molto nel
colore di fondo ed hanno macchie
brune o rossastre. Vengono
incubate per 13-14 giorni da
entrambi i sessi ed i giovani (rimangono
nel nido per 11 giorni) vengono
nutriti quasi esclusivamente
dalla femmina.
A Pomino (Fi) siamo in un ambiente abbastanza isolato e poco frequentato. Qui, in mezzo a vigneti e campi aperti che fanno margine a boschi di querce e castagni, è possibile fare degli incontri abbastanza ravvicinati con animali anche molto schivi.
Spesso mi reco in una zona dove ho fotografato con relativa facilità diversi volatili e li, in uno dei primi giorni di caldo e afa, ho potuto finalmente osservare con relativa facilità l'occhiocotto. Non è facile vederlo perché si nasconde, è molto schivo e ha un volo sempre in movimento ma e facile sentirlo e riconoscere il suo canto. C'é voluto un lungo appostamento e molte foto dove era sempre parzialmente coperto da rami o foglie, poi ho avuto la fortuna di vederlo posato su un palo di confine. Mi ha dato il tempo di riprenderlo con molta più facilità e tempo che non in mezzo ai cespugli.
Posso dire che questa è fortuna.
Ora attendo la femmina per una documentazione più completa ma, purtroppo, credo sia già in cova e quindi non mi rimane che pazientare e aspettare.