La Ghiandaia (Garrulus glandarius).

Foto e testo di Andreas Bossi©

 

Foto del mese 0514  Ghiandaia (Garrulus glandarius) ) foto di Andreas Bossi ©

 

 

La Ghiandaia (Garrulus glandarius), deve il suo nome scientifico a Linneo che l'ha chiamata "Glandarius ghiandaia Corvus" (Corvus in latino significa corvo), mentre la parola latina glandarius è da glandis = ghianda. Più tardi, il nome del genere Corvus è stato cambiato in Garrulus per distinguerla dal resto della famiglia dei corvidi. Il nome garrulus deriva dal suono che emette simile a un balbettio o chiacchiera.  

Questo uccello è uno dei membri più colorati della-famiglia dei corvidi dalla quale ha ereditato molte caratteristiche che raggiungono delle autentiche specializzazioni nel canto e nell’astuzia quando caccia o si difende.Il suo nome, Ghiandaia glandarius, deriva proprio dalla sua abitudine di conservare, sotterrando o nascondendo nelle cavità di vecchi tronchi, le ghiande che serviranno come alimento nei mesi più freddi.  Questa abitudine dimostra la sua intelligenza ma anche un’eccezionale memoria riuscendo a scovare le ghiande nascoste a distanza di tempo anche quando al di sopra c’è una coltre di 40 cm di neve. Da noi è molto comune e il suo areale di distribuzione è molto ampio che va dal settore alpino, ove nidifica fino ai 1.800 metri di quota, a tutto il resto d’Italia.. Predilige zone boschive e temperate dove la coppia (sono monogame e molto raramente gregarie) può trovare abbondanza di cibo e riparo dai predatori tra cui gatti, uccelli rapaci e piccoli predatori terrestri. Alti livelli di biodiversità sono importanti in modo che possano godere di diete diverse.

È presente in gran parte del continente europeo, Asia, Giappone e Nord Africa, fatta eccezione per i climi eccessivamente rigidi e per le aree poste oltre il limite della vegetazione arborea. In Italia, isole comprese, è sedentaria.

Ghiandaia02Uccello schivo e timido, evita l’uomo, probabilmente perché per molto tempo è stata perseguitata, e raramente si fa osservare per lungo tempo. Il suo piumaggio appariscente e il suo volo rendono la sua identificazione semplice anche a grande distanza. La livrea si presenta nelle tonalità bruno-rosato, le penne delle ali sono blu chiare e contornate di nero. Sul capo ha una cresta erettile, spesso sollevata durante la comunicazione, di colore bianco (anche di un colore crema leggermente rossastro) con macchie nere. Dotata di un becco più corto della testa, piuttosto grosso e leggermente uncinato all'apice, dalle cui estremità si estende verso il basso una sorta di baffo nero. Da vicino è evidente l’iride di un bel colore azzurro brillante. Il suo dorso completamente bianco diventa visibile particolarmente in volo. A differenza di altri corvidi, la ghiandaia eurasiatica ha due soli fasi di muta del piumaggio: giovanile e adulta. Altri corvidi possono invecchiare con più d'una muta, mentre l'invecchiamento è più difficile nella ghiandaia eurasiatica. Essa muta il suo piumaggio giovanile entro l'autunno del primo anno, quindi tutti gli uccelli osservati in autunno sembrano adulti. I sessi non sono distinguibili.

Si conoscono solo 3 specie dove quella Eurasiatica presenta più varietà. La Ghiandaia Eurasiatica è in possesso di una serie di richiami specifici. Uno di questi, la "nota di appello," è usata dagli uccelli di tutte le età quando vogliono qualcosa. Nei giovani uccelli, la chiamata è diretta ai genitori come una richiesta di cibo, ma gli adulti sono stati sentiti pronunciare le stesse note, mentre cacciavano per conto proprio, come se parlassero a se stessi. Usano richiami d'allarme per segnalare la presenza di predatori, è un urlo forte emesso una o due volte. Hanno anche vocalizzazioni per esprimere la rabbia, allegria, affetto, e una miriade di altre emozioni, intenzioni, osservazioni.   Il suo canto è un chiacchiericcio sommesso mentre il suo richiamo frequente è uno stridio gracido. La caratteristica più affascinante è una notevole capacità imitativa riuscendo ad imitare le voci degli uccelli canori, il verso della poiana o di altri animali predatori come il miagolare d'un gatto ed imitare altri rumori anche metallici. Si è potuto inoltre constatare che se pazientemente istruita, riesce a imitare la voce umana pronunciando nomi e anche piccole frasi. Personalmente ho potuto sentire come imitava il verso del mio gatto, della gallina ed anche il rumore di metalli percossi. Posso assicurare erano imitazioni perfette.

Ghiandaia 03Abbiamo detto che predilige le zone boschive dominate da specie del genere Quercus: Rovere, Farnia, Leccio, Roverella, ecc. sia per la sua dieta come per rifugio da uccelli rapaci che facilmente riescono a catturarla se si avventura in zone aperte. Infatti il suo è un volo molto lineare, facilmente intuitivo e poco acrobatico. Nel sottobosco è assai più agile e irrequieta. Per difendersi o scapare dal pericolo utilizza una varietà di richiami d'allarme dai predatori, a seconda della specie e dalle circostanze. Quando vedono un falco volare sopra, si immobilizzano lo guardano volare emettendo un gemito di allarme. Il Mobbing è un meccanismo di difesa comune, e lo usano contro quasi tutte le specie di predatori. A volte una ghiandaia minacciata emette il richiamo degli uccelli più aggressivi, come allocchi ( Strix aluco ), forse nel tentativo di spaventare l'aggressore. Un altro uso del mimetismo di difesa da predazione è quando vola nascondendosi dalla vista di un uccello rapace per poi richiamarlo con il verso di una sua preda. Sono state osservate volare via dal nido in presenza di una cornacchia nera ( Corvus corone, un predatore di nido) e imitare proprio il verso di una gallina.

La ghiandaia è onnivora e, anche se ha una vera e propria passione per le ghiande, occorre precisare che essa è estremamente adattabile ed opportunista non disdegnando anche semi, castagne, noci, bacche, grandi insetti, invertebrati, preda pure le nidiate (uova o pulcini sono ingoiati voracemente) e, a quanto pare, anche rettili. Come scorta invernale raccoglie soprattutto ghiande e castagne nascondendo le sue provviste nel suolo del sottobosco e nella corteccia degli alberi come nei vecchi ceppi. Grazie a questa dote è in grado di mangiare il suo cibo preferito per tutto l'anno. Questo suo comportamento di dispersione delle ghiande di quercia assume un ruolo basilare per l'ecosistema. La maggior parte delle ghiande che prende vengono mangiate nella primavera successiva ma alcune vengono dimenticate svolgendo così una funzione di semina a favore della pianta. Di preferenza raccogliere e seppellisce ghiande vitali su querce sterili, morte o danneggiate, il che la rende un'ottima agente di dispersione. Probabilmente le piante di quercia non si sarebbero diffuse così ampiamente attraverso l'Europa senza la ghiandaia in quanto le ghiande, da sole, non possono rotolare lontano dall’albero. Le ghiandaie ne trasportano a centinaia dai boschi alle campagne, sui bordi di spazi liberi, dove è più facile memorizzare il nascondiglio. In questo caso, per le ghiande, questi sono i posti ideali per ottenere la giusta quantità di luce per la germinazione. ghiandaia 06Le Querce, tra cui Quercus robur e Quercus Petrea , sono specie chiave nel loro habitat, offrendo casa e cibo per molte specie di animali, piante, funghi e licheni. Circa l'80% di tutti gli insetti presenti nella Lista Rossa IUCN hanno bisogno di querce come parte del loro ciclo di vita.

Con il suo comportamento, la Ghiandaia eurasiatica, svolge molte funzioni che vanno a beneficio degli ecosistemi in cui vive. Il suo richiamo di allarme allerta anche altre specie tra cui gli scoiattoli rossi ( Sciurus vulgaris ). Consumano carogne eliminando le fonti potenziali di malattie.

La ghiandaia è una specie monogama per tutta la sua vita. Nel rituale del corteggiamento il maschio offre del cibo alla femmina e, se lei si comporta in modo troppo nervoso per accettare, può provare ad avvicinarsi da sotto in quanto questo è visto come un modo meno minaccioso. Si chiamano con versi affettuosi iniziando un rito nel quale si passano il cibo l’un l’altro fino a quando uno lo mangia. Questo rituale sembra rafforzare il loro legame. Più tardi, quando la femmina sarà occupata nel nido, il maschio continuerà a fornirle il cibo. Le coppie si formano in primavera e si accingono insieme alla costruzione del nido, fatto tra i rami o, raramente, utilizzando un buco su un albero mai troppo in alto. L'interno del nido viene rivestito con foglie, erba, peli e raramente con piume. Vengono deposte, tra aprile e maggio, da 5 a 6 uova bianco-giallognole o verde-biancastre macchiate di bruno che sono incubate da entrambi i genitori per 2-3 settimane. I piccoli rimangono nel nido altre 3-4 settimane ma restano dipendenti dei loro genitori che continuano a svezzarli fino a circa 40 giorni di età. Diventano indipendenti a due mesi anche se continuano a “rubare” il cibo dai loro genitori per ancora alcuni giorni. Questi raggiungono l'età fertile a 2 anni.

 


 

LA FOTO

 

Questa immagine, è stata ripresa in un momento molto fortunato. Un breve temporale aveva bagnato il manto erboso e la ghiandaia si era gettata a capofitto per catturare la giovane serpe. Il piumaggio, parzialmente bagnato, non è certo uno spettacolo a vedersi ma la scena era stata davvero di grande emozione. Tutto mi aspettavo ma non un giovane serpente che si divincolava con grande energia ma ... inutilmente. Dopo pochi istanti dalla cattura la ghiandaia si è involata posandosi su un albero dove ha incominciato, prima, a beccare la testa e poi il corpo del serpente fino a lacerarlo. Dopo quasi un minuto di lotta ha incominciato a sbatterlo contro il tronco dell'albero e poi ne ha strappato un pezzo per circa un quarto della sua lunghezza. Ha ingoiato la parte con la testa e poi si è involata verso un altro albero dove ha continuato il macabro rito e ha mangiato tutto il serpente oramai diviso in 3 pezzi. Il tutto è durato non più di 15 minuti dove la mia pazienza è stata messa a dura prova per il continuo agitare della scena e per la poca luce del tramonto. A lungo ho sperato, prima, per il povero serpente (forse un giovane di Còlubro di Esculapio (Zamenis longissimus) o Saettone) e poi, egoisticamente, che le immagini fossero leggibili. La grande dote della Nikon D7100 è stata determinante sia nella velocità di scatto che nella "qualtà" finale che, grazie al suo sensore, ha reso tutta la sequenza leggibile e ... presentabile! 

 

Ghiandaia - Particolare della cattura.

  Foto del mese 0514  Ghiandaia (Garrulus glandarius) ) foto di Andreas Bossi ©

Particolare della cattura.
Il serpente ancora lottava alacremente.

In questa immagine, meno bella, si può notare la dimensione del serpente
che era già stato smembrato e mangiato per un quarto delle sue dimensioni.

 

Spero Vi piaccia e vi abbia interessato.

Un saluto.

Grazie a tutti  

 



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Digiscoping con la reflex
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Un tentativo di semplificare la scelta e la conoscenza dei dati per conoscere il miglior oculare  da abbinare alla macchina fotografica e al suo obiettivo

Dati dello scatto

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Famiglia

Corvidae 

Scientifico Garrulus glandarius
   
Inglese Eurasian Jay
Tedesco Eichelhäher 
Spagnolo Arrendajo Euroasiático
Francese

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Data 23/06/2013 ora 19:51
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