
Foto e testi di Maurizio Menegus ©
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Il cervo rosso è l'ungulato di
dimensioni maggiori presente in
italia. Fino a circa la metà del
secolo scorso era presente in
maniera sporadica sopratutto in Alto
Adige, poi, grazie a
ricolonizzazioni spontanee da
Austria, Svizzera e Slovenia si è
diffuso in tutto l'arco alpino,
raggiungendo attualmente consistenze
numeriche decisamente notevoli.
Nella seconda metà del 1900, in
seguito a reintroduzioni varie da
parte dell'uomo e grazie alle
condizioni ottimali dal punto di
vista alimentare e climatico e al
progressivo abbandono
dell'agricoltura e dello
sfruttamento forestale, si è diffuso
anche nella zona appenninica del
centro Italia.
Il maschio adulto europeo
pesa dai 100 ai 300Kg con un'altezza
al garrese che va dai 105 ai 140cm
per una lunghezza sterno-coccigea da
185 a 210cm.
La femmina ha dimensioni
inferiori: peso dai 70 ai 130Kg,
altezza al garrese 95 <->110cm,
lunghezza 150 <->185cm.
Le dimensioni possono variare
notevolmente in base all'ambiente in
cui esso vive. Nella regione alpina
i cervi hanno dimensioni mediamente
inferiori rispetto a quelli che
vivono nell'Europa dell'est e in
centro Italia, ciò è intuibile
considerando l'Habitat decisamente
meno favorevole.
Difficilmente un maschio di cervo
alpino supera i 200Kg di peso.
L'alimentazione è basata per il 60%
da sostanze erbacee e per il
rimanente 40% da apici vegetativi,
rami, foglie e dalle cortecce di
alberi e arbusti mangiate sopratutto
nel periodo invernale.
I due sessi differiscono oltre che
nelle dimensioni, anche nella
presenza del trofeo (palco) che è
una caratteristica esclusivamente
maschile (come in tutti i cervidi ad
eccezione della renna). I palchi
sono due stanghe ossee ramificate
che vengono perse in primavera e
ricrescono ogni anno.
Durante l'estate sono
ricoperte da un tessuto
vascolarizzato detto velluto che, a
crescita ultimata, si stacca a
brandelli. Il primo trofeo si
sviluppa nel maschio di un anno
compiuto ed è solitamente costituito
da due semplici stanghe non
ramificate. Nei cervi di due e più
anni la struttura del palco inizia
ad essere ramificata con un aumento
di spessore graduale in relazione
all'età.
La struttura tipica del
trofeo è costituita da varie
ramificazioni dette: pugnale - ago -
mediano - punte di corona (tipicamente
tre). La presenza dell'ago non è una
costante e il numero di punte della
corona può variare notevolmente.
Sopratutto sulle Alpi non è raro
vedere maschi adulti con un palco
costituito solamente da sei o otto
punte ( 3+3 o 4+4) senza corona, ciò
comunque è indice di scarso grado di
benessere nel suo ambiente di vita.
I maschi dell'Appennino e
dell'Europa dell'est hanno
mediamente un trofeo più sviluppato
e pesante.
Il mantello del cervo è bruno
rossastro in estate e grigio-bruno
in autunno inverno. Nei primi mesi i
piccoli sono caratterizzati da una
maculatura bianca.
Durante il periodo degli amori (settembre
- ottobre), nei maschi si sviluppa
una folta criniera che aumenta
notevolmente le dimensioni del collo.
Un aspetto che caratterizza il
periodo degli amori è il bramito: I
maschi dominanti comunicano agli
altri maschi il loro rango sociale e
il loro controllo sull' Harem delle
femmine, attraverso forti richiami
simili a rochi muggiti.
Le femmine in maggio - giugno
partoriscono un piccolo (il parto
gemellare è molto raro).
Ho la fortuna di vivere in un paesino delle Dolomiti Bellunesi, San Vito di Cadore a 10 Km dalla famosa Cortina d'Ampezzo, circondato da montagne stupende e famose in tutta Europa e ricco di fauna.La mia passione per la fotografia naturalistica risale ormai ad una decina d'anni fa e forse più. Il mio rapporto con la Natura Dolomitica è iniziato attraverso la caccia (che pratico tuttora in maniera, credo, coscienziosa e programmata). Il desiderio di imparare a conoscere le abitudini animali, sopratutto quelle degli ungulati (cosa fondamentale per un cacciatore di selezione), mi ha portato ad avvicinarmi al mondo fotografico, utile strumento che coadiuva la semplice osservazione. Ben presto mi sono reso conto però che il DIGISCOPING mi ha aperto un mondo di particolari a me sconosciuto. Grazie ad un po' di ingegno sono riuscito presto ad abbinare una compatta digitale ad un telescopio da osservazione e, visto i risultati, mi sono presto appassionato a questa tecnica che permette di scattare foto a distanza senza per forza andar incontro a spese enormi per munirsi di teleobbiettivi potenti. Un ruolo fondamentale l'hanno svolto i siti dedicati a questa tecnica, come appunto Digiscoping Italia, che consentono di confrontarsi e di imparare molte cose tecniche e non solo, grazie ai commenti che ognuno può associare ad ogni foto postata dagli iscritti e grazie ai consigli di fotografi esperti come Andreas Bossi.
Questa foto è stata scattata in un parco natura in Austria durante una gita con la mia ragazza. Le condizioni meteo non erano certo favorevoli inizialmente: pioggia a volontà! Ma poi per fortuna il cielo si è schiarito e ci ha consentito di fare un giro. Come per magia sono usciti i cervi dal bosco e quando ero ad una ottantina di metri sotto a questi selvatici, il maschio ha assunto una posizione ed un atteggiamento che non potevo mancare di immortalare con delle foto!