Gruccione europeo (Merops apiaster) (Linnaeus, 1758) . .

 

Foto e testi di Falco Igino ©

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Gruccione europeo (Merops apiaster) - Foto di Falco Igino ©

Cenni storici

Nella storia della Mitologia, sono comuni le associazioni tra uomini ed animali. Molti dei nomi Scientifici soprattutto delle Famiglie, hanno una connotazione in tal senso. Secondo la Mitologia Greca, Merops fu parente del Re Priamo di Troia, ed addirittura si narra che ne fu il Mentore.
Egli fu Re di Kos* e marito della ninfa Etemia. Ma quando questa morì precipitando da una rupe, Merops si uccise a sua volta. La dea Era, commossa da tanto amore, trasformò il corpo dello sfortunato Re nella costellazione dell’aquila.
*[Kos o Coo, è un’isoletta del Dodecanneso che assieme a Kefalos (dal Greco, testa), vista dall’alto, ha forma che ricorda vagamente un agnello; Kefalos ne è appunto la testa. Coo, è famosa per aver dato i natali ad Ippocrate il padre della medicina

LINNEO, diede alla famiglia dei Gruccioni il nome di Merops.
(LA) « Nomina si nescis, perit et cognitio rerum. » (IT) « Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose. »
Carl Nilsson Linnaeus Carl Nilsson Linnaeus, divenuto Carl von Linné in seguito all'acquisizione di un titolo nobiliare e noto ai più semplicemente come Linneo (dalla forma latinizzata del nome Carolus Linnaeus) (Råshult, 23 maggio 1707 – Uppsala, 10 gennaio 1778), è stato un medico e naturalista svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi.
La lettera L., posta spesso a seguire delle indicazioni di nomenclatura binomiale nei cataloghi di specie, identifica il cognome dello scienziato.

Presentazione:
  Appartenente all’Ordine dei Coraciformi, Famiglia Meropidi, questo splendido volatile è molto interessante dal punto di vista della tipicità, ed è forse il più vistoso e colorato dei Coraciformi.
Colorazione marrone-rossiccio su dorso ed ali, gola gialla, ventre verde ed azzurro, mascherina nera caratterizzano il piumaggio del Gruccione; la parte frontale del capo è chiara tendente al bianco mentre il becco è scuro con base all’attaccatura più chiara, l’iride è rossa.
Nella nostra Penisola il Gruccione, è presente in una sola specie: il Merops apiaster (Linneo) 1758.
La famiglia dei Meropidi consta di circa 25 specie distribuite oltre che in Europa, anche in Africa, Asia e persino in Oceania.
Abilissimo cacciatore, questo insettivoro cattura in volo insetti come Imenotteri ed Odonati come le velocissime libellule dimostrando un’abilità nel volo comune a pochissime specie di uccelli. In Italia arriva verso fine Aprile dopo il lungo soggiorno nei luoghi di svernamento Africani, e durante il periodo di permanenza, fa strage di insetti anche velenosi come Api, Vespe e Bombi ai quali riesce ad estrarre il pungiglione con una tecnica molto particolare: una volta catturata la preda, sfrega su un’asperità l’addome della vittima eliminandone la parte pericolosa.
La nostra “saetta multicolore”, nidifica in gallerie a volte molto lunghe scavate nel terreno: sono state trovate tane di Gruccioni scavate anche per quasi due metri. Ma come può l’animale sopportare la rarefazione d’ossigeno a tale profondità e l’accumulo di sostanze nocive (come l’anidride carbonica e i vapori di ammoniaca) dovute alla fermentazione degli escrementi e dei residui di cibo in putrefazione?
I Gruccioni, hanno sviluppato un alto livello di sopportazione di tali sostanze, e grazie alla emoglobina particolare, questi uccelli come detto, tollerano quantità tali di anidridi che sarebbero letali per qualsiasi altro animale.
Una volta formatasi la coppia, il maschio offre delle prede alla femmina inducendola all’accoppiamento. I gruccioni depongono di norma dalle quattro alle otto uova di colore bianco che vengono covate per circa venti giorni sia dal maschio che dalla femmina. Dopo la schiusa inizia un "via vai" continuo di entrambi i genitori per trasportare gli insetti e imboccare la prole.
I piccoli alla nascita sono completamente nudi e ciechi, vengono alimentati nel nido per circa un mese e mano a mano che crescono vanno a ricevere il cibo all'ingresso del cunicolo: in questo modo l'uccellino più attivo verrà alimentato maggiormente e volerà via per primo, e così in pochi giorni, uno alla volta anche gli altri. Terminato lo svezzamento voleranno tutti insieme nei nostri cieli ancora per un altro mese, mangiando il più possibile prima di intraprendere il lungo viaggio di ritorno.
Dopo l’involo, il loro piumaggio sarà pressoché simile a quello degli adulti; la sola differenza sarà nella lunghezza delle penne remiganti primarie e nella lunga coda.

Habitat:
 
 Abita in ambienti aperti con vegetazione spontanea e cespugliosa con alberi sparsi e pali della luce, presso corsi fluviali, boschi con radure, oliveti. In Italia nidifica in Pianura Padana lungo i fiumi, nelle cave di sabbia e nella zona costiera dell'Italia peninsulare.
Solitamente si dice che abbia paura degli uomini, tendendo quindi ad evitarli. Ha un volo ondulato con rapidi battiti d'ala, intervallati da tratti ad ali chiuse; compie belle evoluzioni o veleggia elegantemente con volo planato durante la caccia. Solitamente gregario, si posa sui rami o sui fili.
Voce:
 
 Il trillo è tipico: nasale, liquido, udibile a distanza: “criich-criich-criich” o “priich-priich“ o “criichuich“ o “prruich“ ripetuto continuamente. Il suono singolo indica normalmente la posizione e l'assenza di pericolo, il suono ripetuto viene usato come allarme.
Dimensioni:
Lunghezza: 25/30 centimetri Peso: 45/60 grammi Ap. alare: 40 cm. Circa (la femmina è di minori dimensioni) Becco: 35 millimetri Tarso: 1,3 millimetri Coda: 14 centimetri


 


  Il mio approccio con i gruccioni comincia tre anni fa.
Era aprile-maggio, quando, con il gruppo ecologico del paese ci rechiamo all’interno di una azienda che costruisce membrane bituminose.
   SI parlava di inquinamento procurato dalla stessa ubicata praticamente a ridosso delle case.
Il titolare per dimostrare la salubrità dell’azienda, oltre alle analisi tecniche, ci parlò di un insediamento in un terrapieno di una colonia di “strani uccelli coloratissimi”. Al termine della riunione ha voluto farci vedere quegli strani uccelli.
Su una collinetta di terra, alta circa quattro metri, si vedeva una serie di fori nel terreno e tutt’intorno uno svolazzare di uccelli coloratissimi, erano i gruccioni, io li vedevo per la prima volta.
   Ottenuto il permesso dal titolare dell’azienda ad entrare, eccomi passare ore ad osservare i voli, le evoluzioni in volo con i colori che cambiavano continuamente a seconda di come erano raggiunti dai raggi del sole, la cattura della preda ( la collina era a ridosso di coltivazioni di meloni con presenza di api di cui vanno ghiotti) il ritorno per imbeccare la femmina o per nutrire i piccoli.
    Cercare di immortalarli è stato il mio primo pensiero, con la reflex e con il 300mm dovevo avvicinarmi troppo creando un notevole disturbo, da circa un anno però stavo provando una nuova disciplina fotografica il digiscoping, e proprio a febbraio mi ero fatto il regalo del fantastico Kowa e allora ... via con le foto.
   Quest’anno i gruccioni non sono tornati a nidificare nella collinetta (lo scorso anno la terra è stata in parte rimossa durante la nidificazione e credo sia quella la causa), ed io e i miei paesani siamo rimasti senza gruccioni. E’ rimasta, però, la mia voglia di fotografarli (adesso grazie agli aiuti di Digiscopingitalia e degli amici che ne fanno parte ho affinato le mie conoscenze e la mia tecnica del digiscoping). Per fortuna il mese scorso gli amici di “VeronaBirdwatching” segnalano la presenza di una colonia di gruccioni a 15 chilometri da casa mia.
   Il nuovo sito, anche qui dei terrapieni che prima o poi saranno rimossi, mi permette di fotografare dalla macchina ben mimetizzato e osservarli lungamente nelle loro attività.
   Il giorno di questo scatto il tempo era nuvoloso con vento, ma credo che proprio questo li portava a sostare nei posatoi e dedicarsi alla pulizia del piumaggio o a stiracchiarsi per lungo tempo. Tuttavia la ripresa non è stata semplice come sembrerebbe, perché il posatoio, molto leggero, era continuamente mosso. Bisognava aspettare il momento di una posa felice in assenza di vento…la fortuna mi ha assistito.
   Ho cercato di raccontare la storia di uno scatto e di un uccello bellissimo che passa alcuni mesi in Italia, ma dietro a tutto questo c’è la tecnica del Digiscoping e la sua Filosofia.
   La filosofia del digiscoping, per me, è vivere in mezzo alla natura, nel silenzio, nell’ attesa, con pazienza, osservando, nello stupore e alla fine rinunciando se si reca danno o disturbo.

   Vi ringrazio, Andreas e amici, per la grande passione che mi avete trasmesso.
 
 

NOMI  DIALETTALI
REGIONE NOME DIALETTALE
Toscana Barbiglione
Liguria Macaferro
  A S. Margherita Ligure si trova il Bosco di Macaferro così chiamato per la presenza in aprile di stormi di gruccioni.
Campania nel Cilento: Apaiule proprio perché si cibano per la maggior parte di api.
Veneto In dialetto Veronese : Squarquazo, Vespièr, Merope, Squarquassò, Brespiér, Usèl bel Vérde (raramente)
altri termini Italiani Picciaferro, Grucciuolo, Mangiapi, Mangiavespe, , Griccione

 

 

 



    -  Nota dell'editore: - In un filmato documentario spagnolo realizzato dal "grandissimo"  Felix Rodriguez de la Fuente (uno dei più grandi documentaristi europei scomparso nel 1980 ma ... per noi ... mai "morto") si notano alcuni comportamenti che possono essere di compendio al già chiaro ed esauriente testo di Igino. Furono sistemate delle micro telecamere alla fine del nido e si è potuto notare che con i piccoli gruccioni convivevano un grande numero di insetti che servivano da "pulitori". Essi venivano tollerati dai piccoli come daI genitori. Un altro comportamento interessantissimo era il turno regolare dell'imbeccata che veniva "celebrato" con un rito scenico molto chiaro e ripetitivo. Mentre il soggetto era pronto per l'imbeccata tutti gli altri assumevano una posa che li vedeva rivolti verso il fondo del tunnel senza nesuna forma di competizione o tentativo di furto. Appena ricevuto il cibo esso stesso si rigirava e concedeva la posizione per l'imbeccata ad un altro fratello. Tutto questo ad un regolare turno.
Chiunque abbia la possibilità di accedere ai meravigliosi filmati che, forse il più grande divulgatore e ambientalista spagnolo ed europeo, realizzava per il programma  
El Hombre y la Tierra (qualcuno di noi vecchietti se lo ricorderà perché trasmesso anche dalla RAI negli anni 70) li scarichi o se li guardi sia per il grande contributo scientifico naturalista che per quello squisitamente fotografico. La cosa interessantissima era tutta la parte, quasi sempre presente, della spiegazione di come erano stati realizzati i filmati. I "Quaderni di campo" sono, oltre che interessanti per il testo, affascinanti per i dettagliati disegni ed acquerelli.

 

 



Mini guide

Introduzione ● - Introduzione al digiscoping
Digiscoping con la reflex
● - Il Binocolo breve guida alla scelta.
● -
Il treppiede e la testa  breve guida
alla scelta.

● - Chiarimenti e semplici indicazioni

una mini guida
● - Tre oculari ed un cannocchiale  un mini test o un gioco?
● - Digiscoping in notturna  Le esperienze e i consigli di un nostro amico.
● - Oculari - e non solo  
Un tentativo di semplificare la scelta e la conoscenza dei dati per conoscere il miglior oculare  da abbinare alla macchina fotografica e al suo obiettivo

Dati dello scatto

Ordine Coraciiformes
Famiglia

Meropidae

Scientifico Merops apiaster   
   
Inglese Bee-eater
Tedesco Bienenfresser
Spagnolo Abejaruco Común
Francese

Guepier d'Europe

Giapponese  ヨアロッパハチクイ
Portoghese Abelharuco-comum
Svedese Biätare
Fotografo  Falco Igino
Cannocchiale Kowa TSN 883 Prominar
Oculare Zoom 20-60X a 30X
Adapter  -
Macchina  Leica D-Lux 4
Tempi  1/60
Diaframma  f. 4
ISO  100
Distanza  12m.
Esposizione  Priorità di diaframmi
Cavalletto -
Testa Manfrotto 501 HDV
Mimetismo Automobile
Software Adobe
Plug-in  livelli - MC
Luogo Isola della Scala (Vr)
Data 08-06-2011
Meteo Nuvolo e vento