Test - Baader Hyperion - Scopos APO ED 66

 

 

Grazie al negozio fiorentino AstroShop Deep Sky abbiamo avuto a disposizione per le nostre prove il cannocchiale della Baader Hyperion lo Scopos APO ED 66.
L'oggetto ci è stato fornito con tutti gli accessori per poter fare le nostre prove nel modo più idoneo sia per i test in afocale che a fuoco diretto.
Per la prova afocale abbiamo avuto un prisma (Diagonale Prismatico Baader T2-32)  e il 17mm tra la vasta scelta degli Oculari Baader Hyperion.
Per la prova a fuoco diretto sono stati sufficienti un T-adapter e un anello T-2 per il passo della nostra Olympus E-420. Per la prova in afocale abbiamo usato anche la nostra Coolpix 4500 e l'anello per il collegamento diretto all'oculare come consiglia la stessa Baader.

Queste le caratteristiche fornite dal costruttore.


Scopos ED APO 66


* Apertura: 66 mm,
* Lunghezza Focale: 400 mm, f/6,
* Obiettivo: tipo ED a due elementi.
* Lunghezza minima: solo 30 cm con paraluce rientrato
* Lunghezza totale: 37.7 cm con paraluce in posizione estesa
* Corsa fuocheggiatore: 60 mm
* Peso: 1800 g (incluso tappo)
* Fuocheggiatore: Crayford 2" con scorrimento su cuscinetti a sfere, dotato di riduttore per oculari 1¼" (31.8 mm).
* Dotato di base incorporata per il montaggio su cavalletto fotografico standard da 1⁄4"  di pollice.
* Fornito con borsa di custodia protettiva.
 

L'oggetto delle nostre prove ha un suo fascino speciale per la cura della realizzazione e per la versatilità d'uso. Già molto apprezzato dagli astrofili come telescopio da viaggio o abbinato a ottiche più potenti come un buon puntatore-cercatore ma anche per la realizzazione di immagini della volta celeste.
Togliendolo dalla scatola ci sorprendono subito la dimensione, il peso e le lenti.
Poco dopo, avendolo in mano, ci da un impressione di robustezza e affidabilità.
Nella confezione c'è anche una custodia protettiva con spallaccio molto ben realizzata che consigliamo di tenere sempre sul cannocchiale. Ci aiuterà molto a coprire tutte le superfici riflettenti e proteggerà lo strumento durante il trasporto il tutto senza intralciare le nostre operazioni. Ottimo anche il tappo in metallo.
Questo rifrattore costruito in alluminio dal peso di 1,8Kg. è un doppietto apocromatico da 66mm.con una focale di 400mm. Usa lenti ED (a bassissima dispersione FLP51) trattate antiriflesso con un trattamento multistrato ed è classificato apocromatico cioè senza alcun falso colore o aberrazione cromatica evidente. In genere queste sono costruzioni ottiche piuttosto raffinate e costose. Il paraluce è estensibile, ed in posizione di riposo permette di guadagnare diversi centimetri, utilissimi quando occorre riporlo in valige o zainetti di piccole dimensioni.
Già queste caratteristiche e il basso costo di acquisto ci hanno incuriosito tantissimo e ci hanno spinto a provarlo in tutti i modi. Dobbiamo sottolineare anche un altra caratteristica che non è stata secondaria nella motivazione di questo test. Ed è il marchio Baader Planetarium. Questa è un azienda tedesca che ha conquistato una posizione di grande prestigio nel mondo degli astrofili con prodotti, in gran parte oculari, dalle caratteristiche ottiche e meccaniche molto alte frutto di progetti e soluzioni personali ma, sembra, siano anche dovute alla collaborazione con un marchio tedesco di grandissimo rilievo.
Il fatto poi che gli oculari della famiglia Hyperion si caratterizzino anche per un sistema tutto progettato per favorirne l'uso con macchine fotografiche e cineprese ha un grande interesse per noi digiscoper.
In un secondo momento presenteremo anche l'oculare 17mm Hyperion che ci è stato fornito e pure il prisma (Diagonale Prismatico Baader T2-32) sempre della Baader.
Mentre gli oculari nascono in Germania, il cannocchiale in questione viene prodotto in oriente e sembra con certezza essere fatto dalla Long Perng di Taiwan.

Possiede un solido fuocheggiatore, un Crayford 2", che scorre su cuscinetti a sfere, il quale ha un movimento micrometrico 1:10 ed offre un movimento finissimo che è particolarmente utile per l'uso fotografico. Ruotando le manopole grandi (Si trovano sia a destra che a sinistra del tubo ottico) si mette a fuoco in modo normale, ma ruotando la manopola piccola (a destra in asse con quella grande) il tubo di messa a fuoco avanza micrometricamente, con avanzamenti di 1/20 millimetro. La corsa del fuocheggiatore risulta fluida e senza giochi anche quando si inverte il moto. Inizialmente sorprende, soprattutto alla massima estensione, il gioco che ha il tubo con i riferimenti del fuocheggiatore ma non abbiamo mai riscontrato perdite di qualità ottica. Nell'uso si è dimostrato assai preciso e veloce. Infatti abbiamo spesso raggiunto la prima sommaria messa a fuoco muovendo la macchina fotografica e poi abbiamo agito sulle manopole. Nella parte inferiore del cannocchiale si trova una vite di frizione e di blocco di tutto il sistema di messa a fuoco. Il fuocheggiatore, infine, termina con una filettatura compatibile con gli accessori standard per gli Schmidt Cassegrain (tipo Celestron e Meade) rendendo facile il reperimento di molti accessori. Un altro grande vantaggio è la possibilità di ruotare liberamente il fuocheggiatore di 360°. In questo modo, senza intervenire sulla testa del cavalletto, possiamo sempre stabilire la correzione dell'orizzonte ruotando la fotocamera e fuocheggiatore insieme. Possiamo, in pochi secondi, decidere se fare un immagine verticale o orizzontale.

Usando un raccordo fotografico, opzionale, più un anello T2 possiamo applicare una fotocamera reflex direttamente al telescopio. In questo modo si ottiene un teleobiettivo da 400mm di lunghezza focale (rif formato Leica 35mm.), che fornisce immagini di ottima qualità su tutto il campo fotografico prive di aberrazioni cromatiche e geometriche. Nei nostri test con la Olympus E-420 abbiamo potuto notare che non c'era nessuna perdita di qualità ai bordi. In questo modo sorprende la luminosità dell'immagine e la velocità di utilizzo. Risulta quindi adatto anche con reflex di gamma media, quelle con un pentaprisma a specchi. Con la Olympus E-420 la focale raddoppia e si lavora con un 800mm. che non è molto per noi digiscoper ma è già capace di dare molte soddisfazioni. Con le reflex dotate di un sensore APC-S la focale del cannocchiale deve essere moltiplicata per 1,6 quindi avremo un teleobiettivo da 640mm. Personalmente non ho mai provato ma so di fotografi che hanno applicato un duplicatore di focale tra il corpo macchina e l'anello T2 in questo caso la focale aumenta anche se la luminosità diminuisce di quasi 2 stop.

Passando al tubo ottico vero e proprio, che ricordo ha una lunghezza minima di soli 30cm, spicca il piccolo sostegno per il montaggio sui treppiedi fotografici che dispone di due diversi fori filettati per ottimizzare il bilanciamento. La sezione di tale sostegno è a trapezio, del tutto compatibile con gli attacchi rapidi a coda di rondine Vixen.
Intorno ai fori filettati sono presenti due strisce di sughero (avremmo preferito fossero più grandi) per migliorare il grip. La verniciatura nera del fondo risulta essere un poco sensibile infatti dopo le prime due volte d'uso già si notavano i segni della testa del cavalletto. Se i sugheri fossero stati più grandi e con uno spessore leggermente maggiore non avremmo avuto questo inconveniente che sicuramente si noterà sui bordi della base se applicata agli attacchi rapidi a coda di rondine.  La sua posizione piuttosto avanzata rende complesso equilibrare correttamente il tele quando gli si attacca una reflex digitale o un prisma con oculare. Abbiamo dovuto usare in ogni modo una piastra di bilanciamento.
Il paraluce, retrattile, è molto profondo e in grado di limitare la comparsa di umidità sulla lente frontale.
A noi è stato fornito un cannocchiale con una verniciatura cromata ma esiste anche la versione color bronzo che è da preferirsi perché meno riflettente.
La lente anteriore ha un colore sul verde per il trattamento antiriflesso multistrato e osservando all'interno del tubo ottico possiamo notare ben 10 anelli scalati per eliminare i riflessi.

Le immagini che abbiamo potuto realizzare sono secche e nitide con l'aberrazione cromatica ben corretta e colori assai precisi. Non siamo stati in grado di notare dominanti.
Il fuori fuoco è assai morbido e, nonostante l'assenza di diaframmi, omogeneo e gradevole (qualità del bokeh dello sfocato). Ottima è la profondità di campo.
Sia con l'oculare 17mm. Hyperion che con il nostro William Optics DCL-28 la resa dei colorii era ottima e la luminosità alta tanto da lavorare anche in presenza di cielo coperto senza tempi proibitivi. Merito anche della grande qualità del prisma Baader T2-32. Quest'ultimo, equipaggiato con un prisma di alta precisione, è assai robusto ed è adatto a sopportare il peso anche di reflex molto più pesanti della nostra E-420.
Un punto a sfavore di questa ottica e la messa a fuoco minima che è intorno agli 8m. sia in afocale che in fuoco diretto.
In afocale risulta assai poco pratico lavorare con la macchina reflex a 45°  dall'asse ottico mentre con la 4500 e la sua possibilità di girare l'LCD è molto più confortevole.
Lavorando con il 17mm Hyperion che è molto più pesante e voluminoso del William Optics DCL-28 il sistema era decisamente sbilanciato. Senza la piastra di bilanciamento era impossibile lavorare e puntare i soggetti con facilità.

Dobbiamo dedicare un poco di spazio all'oculare che ci è stato messo a disposizione.
E' un prodotto Baader Planetarium della linea HYPERION.
La Linea HYPERION ha un buon numero di focali e tutte hanno la possibilità di usare gli anelli per un attacco diretto della macchina. Hanno un prezzo leggermente inferiore ai più conosciuti William Optics della serie DCL o degli Scopetronix e molto più economici di quelli di marca dei cannocchiali. Nella gamma di focali c'è anche uno zoom.
Abbiamo voluto compararlo con il DCL-28 (in realtà è un 24mm.) che è oramai un classico per l'uso fotografico. Tra i due oculari, se usati con un cannocchiale con una focale di 504mm come lo Zeiss 85T* FL,  il W. O ha un fattore di ingrandimento di 21x e il nostro 17mm è quasi un 30x (29,647058823529411764705882352941x).
Con lo Scopos Il W.O ha un fattore di ingrandimento di 16,66x e il 17mm di 23,52x.
Il 17mm. è un oculare assai conosciuto tra gli astrofili ma tra i digiscoper non mi risulta ancora valutato. Come il DCL-28 o lo Scopetronix anche questo 17mm è capace di montare le nostre macchine fotografiche con un semplice sistema di anelli e anche lui ha uno schema ottico studiato espressamente per l'uso fotografico. Nel confronto estetico il 17mm. risulta essere molto più grande e pesante, 66mm. contro i 37mm. del DCL e 350g contro i 120g.
Il diametro della lente è di 30mm. contro i solo 21mm. del DCL-28.

Lenti 8 elementi in 5 gruppi
Focale 17mm.
Campo apparente 68 gradi
E Pupillare 20mm.
   
   


La confezione di cartone è molto ben imbottita e contiene anche una custodia in pelle morbida e un secondo copri obiettivo nel caso si usasse la conchiglia gommata proteggi occhio nella posizione estesa (molto comodo per chi usa gli occhiali non dovendo piegare e ripiegare la gomma). Subito sotto la conchiglia proteggi occhio c''è un altro anello di gomma che copre un passo a vite al quale vanno fissati tutti gli accessori del sistema "SP84" della Baader che comprende adattatori per i formati  M28, M37, M46, M49, M52, M55, M58 e M62. Questi adattatori garantiscono una corretta distanza tra la fotocamera e la lente dell'oculare. Togliendo la gomma della conchiglia proteggi occhio c'è un ulteriore passo a vite per il sistema "M43"  un passo diretto per molte videocamere e alcuni obiettivi di macchine fotografiche come il 25mm Pancake della Olympus. Sullo stesso passo si collega l'adattatore T2 della Baader.Il tutto con l'evidente vantaggio di centratura degli assi ottici. Le sue caratteristiche ottiche, la sua versatilità e funzionalità ad un prezzo assai vantaggioso fanno, di questo oculare, uno strumento molto interessante per il digiscoper esigente e capace di ingegnarsi in soluzioni ottiche.

 

Ol'Optic : Lunette Baader Scopos di ol-optic
Ol'Optic : Lunette Baader Scopos
Caricato da ol-optic

Essendo un filmato ad una buona definizione ci vogliono alcuni minuti per farlo partire
e, chiaramente, una buona connessione ADSL.

 

Purtroppo le condizioni meteorologiche, durante il periodo dei test, non erano sempre molto favorevoli ma grazie alla sua luminosità e maneggevolezza abbiamo potuto comunque realizzare immagini  sia con l'uso del cavalletto che del monopiede.
Alcune immagini del test hanno una leggera dominante gialla dovuta alla temperatura colore di un pomeriggio invernale ma sono state riportate senza nessuna correzzione per poter avere un test su immagini originali. Se ci sarà possibile rifaremo le stesse immagini in primavera così da poterle confrontare con le altre immagini dei nostri precedenti test di cannocchiali.

Test a Fuoco diretto Test Afocale B.P.H. 17mm. Test afocale W.O. DCL-28
Piume, tabella colori, codice a barre e Dima Focus detector.
Immagine scattata a una distanza
di circa 24m. abbinamento a fuoco diretto con Olympus E-420 formato 4/3 la focale risultante di 800mm.
Immagine scattata a una distanza
di circa 25m. abbinamento afocale con Baader Hyperion 17mm. e Olympus E-420 + Zuiko 25mm.
Immagine scattata a una distanza di circa 24m. abbinamento afocale con Prisma Baader T-2/32, William Optics DCL-28 e Nikon Coolpix 4500.
Scopos APO ED 66.
Crop 1:1 del formato 4/3. Sorprendente la profondità di campo e la definizione generale. Colori senza aberrazioni cromatiche e un poco freddi. Leggera dominante blu.
Ottima resa dei dettagli.
Immagine scattata a una distanza
di circa 25m. abbinamento afocale con Baader Hyperion 17mm. e Olympus E-420 + Zuiko 25mm.. Un crop 1:1.

 

Immagine scattata a una distanza di circa 24m. abbinamento afocale con Prisma Baader T-2/32, William Optics DCL-28 e Nikon Coolpix 4500. Un crop 1:1.
Scopos APO ED 66. Scopos APO ED 66 con Prisma Baader T-2/32, William Optics DCL-28 e Nikon Coolpix 4500. Un crop 1:1
Scatto con soggetto a poco meno di 600m
Qui il piccolo Scopos dimostra i suoi limiti di focale ma colori e qualità permettono un buon livello di crop. Colori senza aberrazioni cromatiche e un poco freddi. Ottima resa dei dettagli. Immagine scattata a una distanza di circa 600m. abbinamento afocale con Prisma Baader T-2/32, Baader Hyperion 17mm e Olympus E-420 + Zuiko 25mm. Immagine scattata a una distanza di circa 600m. abbinamento afocale con Prisma Baader T-2/32, William Optics DCL-28 e Nikon Coolpix 4500.
Scopos APO ED 66. Immagine scattata a una distanza di circa 600m.
Un crop 1:1 del formato 4/3. Qui il piccolo Scopos dimostra che abbinato ad una reflex con un ccd più grande di una compatta c'è la possibilità di croppare senza perdita di dettagli. Colori senza aberrazioni cromatiche e un poco freddi. Leggera dominante blu. Ottima resa dei dettagli. Immagine scattata a una distanza di circa 600m. abbinamento afocale con Prisma Baader T-2/32, Baader Hyperion 17mm e Olympus E-420 + Zuiko 25mm.. Un crop 1:1. Immagine scattata a una distanza di circa 600m. abbinamento afocale con Prisma Baader T-2/32, William Optics DCL-28 e Nikon Coolpix 4500. Un crop 1:1.
Scopos APO ED 66. Scopos APO ED 66. Immagine scattata a una distanza di circa 600m. abbinamento afocale con Prisma Baader T-2/32, Baader Hyperion 17mm e Olympus E-420 + Zuiko 25mm.. Un crop 1:1. Immagine scattata a una distanza di circa 600m. Crop 1:1
Scatti realizzati sul campo
Scopos APO ED 66.
Scopos APO ED 66.  Crop 1:1 Scopos APO ED 66. Scopos APO ED 66.

 

In ultima analisi possiamo dire che ogni pezzo è stato studiato e realizzato con cura....un piccolo gioiellino che vale molto più del prezzo richiesto. Buono per il digiscoper esigente (ma capace di avvicinare i suoi soggetti) e ottimo per il birdwatcher.

 

Nota: -  Oggi, 07-11-2011, è stato pubblicato un altro interessante intervento da Binomania dove vengono indicate e evidenziate altre specifiche e forme di utilizzo di questa piccola versatile ottica.  - Per raggiungere il link - QUI -



 

 

Da notare

Lo Scopos della nostra prova con la Olympus E-420 montata a fuoco diretto
Lo Scopos APO ED 66 della nostra prova con la Olympus E-420
La parte inferiore dello Scopos APO ED 66 con la piastra di collegamento al cavalletto.
La parte inferiore dello Scopos APO ED 66
Si nota il focheggiatore con il tubo graduato alla sua massima estensione
Lo Scopos nella sua versione color Bronzo. Il paraluce è esteso per tutta la sua escursione.
Il confronto con il più grande e il più piccolo cannocchiale.
Confronto Baader Scopos APO ED 66
Vista della lente anteriore e dell'interno del rifrattore.
Vista del fuocheggiatore dalla parte inferiore dove si nota la vite di frizione e blocco dei movimenti
Lo Scopos APO ED 66. Vista del fuocheggiatore dalla parte inferiore
Come abbiamo collegato la Olympus E-420 allo Scopos:
Un tubo T adapter
un anello T2 col passo Olympus 4/3
Come abbiamo collegato la Olympus E-420 allo Scopos:
La struttura ottica del Baader Hyperion  17mm.
La struttura ottica dell'oculare
Il sistema di anelli e raccordi per collegare macchine fotografiche e telecamere agli oculari Hyperion.
 anelli e raccordi per gli oculari Hyperion.
Un esempio di come vanno accoppiati i vari anelli per collegare direttamente una fotocamera o una cinepresa senza l'uso di adattatori ingombranti e macchinosi.
collegare direttamente una fotocamera o una cinepresa agli oculari Hyperion
L'oculare Baader Planetarium HYPERION 17mm.
Un 8 elementi in 5 gruppi
L'oculare Baader Planetarium HYPERION 17mm.
Diagonale Prismatico
Baader T2-32
Provando anche altri prodotti di altre marche sempre nella stessa fascia di prezzo ci siamo fermati su questo oggetto per la evidente qualità ottica e per la robustezza complessiva della costruzione. Dovevamo montare anche una reflex e, tra oculare e macchina, il peso avrebbe potuto creare problemi.
Pagina della Baader sulle caratteristiche generali degli Hyperion
Pagina dedicata a tutte le soluzioni di collegamento a fotocamere e telecamere.
Pagina di presentazione generica sulle possibilità di utilizzo e sviluppo degli oculari Hyperion.
Il William Optics DCL-28 e il Baader Hyperion affiancati.
Il William Optics DCL-28 e il Baader Hyperion affiancati.
La nostra Olympus con il 25mm. Pancake direttamente collegato al 17mm. in afocale
La nostra Olympus E-420 con il 25mm. Pancake direttamente collegato al 17mm. in afocale
 Affiancati Il William Optics DCL-28 e il Baader Hyperion 17mm. sdraiato e smontata la parte inferiore contenente il gruppo ottico negativo.
Il Baader Hyperion 17mm. con separatoil gruppo ottico negativo
Nella serie Hyperion sono presenti anche le seguenti focali
3.5 mm, 5 mm, 8 mm, 13 mm e 21 mm.
Cliccando sull'immagine sottostante si accede a una pagina che sintetizza e presenta tutte le caratteristiche principali della serie Hyperion.
Serie delle ottiche Baader Hyperion
Il Prisma della Baader  T-2/32 Prism Diagonal.
Il Prisma della Baader  T-2/32 Prism Diagonal.