Digiscoping in
notturna ... con i flash.
(Claudio Montuori)
Tutto comincia con le mie uscite in
notturna, accompagnando un amico che
fotografa con la tecnica
tradizionale con reflex e
teleobbiettivo. Confesso che
inizialmente avevo qualche riserva
sull’utilizzo di flash per
fotografare soggetti in ambiente
notturno, pensando istintivamente
che il lampo, potesse in qualche
modo infastidire i soggetti. Ma dopo
diverse uscite sul campo, e dopo
aver attentamente osservato le
reazioni dei notturni al lampo del
flash, ho personalmente constatato
che gli stessi, rimanevano
assolutamente indifferenti a questo
tipo di luce.
E’
stata pertanto la prima occasione
per poter ammirare soggetti
difficilmente osservabili di giorno,
tipo il Barbagianni.
Questa esperienza è stata così
emozionante per me, che ho
cominciato a chiedermi, se anche per
noi che pratichiamo digiscoping,
fosse stato possibile riuscire a
realizzare foto in notturna a questi
soggetti. La fantasia già volava a
scatti con Barbagianni, ma
soprattutto l’invisibile Assiolo e
il misterioso Succiacapre.
Con la consulenza del mio negoziante
di fiducia, non è stato difficile
stabilire che anche utilizzando una
piccola compatta, montata su un
cannocchiale angolato, si potesse
comandare un flash esterno,
indispensabile per questa tecnica.
Restava da provare sul campo,
l’effettiva resa di questa
attrezzatura.
E’
cominciata così questa “avventura”.
Questo breve
articolo, non vuole assolutamente
avere carattere tecnico, non
posseggo né le capacità né titolo
per farlo. Sarà una semplice
descrizione della mia breve
esperienza.
Cominciamo
dall’inizio; attrezzatura
occorrente:
1-
Una trasmittente da inserire sulla
slitta porta flash della fotocamera
(foto 1)
2- Una
ricevente, tanti quanti sono i flash
che si intende utilizzare (foto 2)
3- Flash – con Numero guida non
inferiore a 45 (foto 3)
4- Una lampada molto potente (la mia
100 Watt allo Xenon) ( foto 4)
5- Optional – Una batteria
ricaricabile da 7 Ah (per la
lampada) (foto 5)
6-
Cavalletto – tanti quanto sono i
flash utilizzati
La cosa più laboriosa, è piazzare
tutta questa attrezzatura in
posizioni corrette per poter
illuminare nella maniera migliore il
soggetto.
Ricordate che una buona
foto può essere realizzata anche con
l’utilizzo di un solo flash, la
maggior parte dei fotografi, lavora
così. La mia scelta di utilizzarne
due, è stata dettata dal fatto di
eliminate il più possibile l’effetto
foto piatta, senza profondità, che
quasi sempre si ottiene con una sola
fonte luminosa. Non secondario
l’aspetto che in questo modo, non è
necessario piazzare i flash
frontalmente al soggetto, ma con
angolazioni, che ci tolgono anche i
residui dubbi, sul disturbo che
potremmo arrecare.
Nonostante tutta questa
attrezzatura, l’utilizzo è piuttosto
semplice, e quando tutto è piazzato,
abbiamo realizzato il 90% della
foto.
La mia
ricerca avviene su strade dove i
ns.soggetti, solitamente si posano,
sugli alberi che sono al bordo delle
stesse.
NOTA BENE: è
assolutamente consigliabile
prediligere strade o addirittura
sterrati, dove il traffico è
limitatissimo. Semplicemente perché
correremmo il rischio dopo aver
piazzato tutto, all’arrivo di un
auto, di dover spostare ogni cosa e
ricominciare da capo, con il serio
rischio di fare involare il
ns.soggetto.
Quindi percorrendo lentamente queste
strade, illuminando unicamente con i
fari dell’auto, gli alberi, o
paletti o altro, al bordo, si cerca
di individuare un soggetto posato.
Non solo per mia esperienza, posso
dirvi che si posano sempre
abbastanza in basso, solitamente non
più alti di 3 o 4 mt.
Quando si ha la fortuna di
individuarne uno, per non metterlo
in allarme, proseguiamo diritto,
senza fermarci, fino ad una distanza
che riteniamo non possa mettere in
allarme il soggetto.
Ritornando sui nostri passi, entra
in gioco la nostra “arma segreta”
ossia la lampada, come ho già detto
deve essere molto potente, che
accenderemo solo quando saremo
ritornati sul soggetto, cercando di
illuminarlo con precisione.
E’ un elemento senza il quale, non
abbiamo nessuna speranza di
realizzare uno scatto, ed assolve a
due funzioni fondamentali; quello di
fare in modo che il soggetto non ci
veda, sa che ci siamo, ma i ns.
movimenti non lo mettono in allarme,
e naturalmente la possibilità di
metterlo a fuoco, quando finalmente
l’avremo inquadrato.
La laboriosità di queste prime fasi,
fa si che sia consigliabile essere
almeno in due persone, uno si
occuperà unicamente di tenere
illuminato il soggetto
(eventualmente può reggere anche un
secondo flash), l’altra persona si
occuperà di piazzare tutta
l’attrezzatura, e infine
fotografare. Chiaramente i ruoli si
invertiranno, se l’amico è anche lui
un fotografo.
Ho
comunque realizzato foto anche da
solo, ma come potete immaginare, il
tutto diventa più lungo, complicato
e laborioso, ma… è possibile.
Ora che abbiamo il
bel Barbagianni sul nostro monitor,
che settaggi dobbiamo utilizzare per
non rischiare di perdere il
ns.scatto?
1)- Intanto, i ns.
flash, anche se moderni e in TTL,
con la nostra fotocamera non
dialogano, sull’esposizione, (altra
cosa per chi usa le Reflex),
pertanto li setteremo in manuale
alla massima potenza. Dovremo essere
noi a decidere a che distanza
piazzarli dal soggetto, e con che
angolazione, in base
all’illuminazione che vogliamo
ottenere.
2)-
RICORDATE, la luce della lampada non
è sufficiente a realizzare una foto,
e inoltre non influisce con la sua
luce nella foto stessa.
3)- ESPOSIZIONE DELLA
FOTOCAMERA: Rigorosamente in
manuale.
Ma quale
tempo devo utilizzare?
L’unica regola è non utilizzare un
tempo più veloce del Syncro Flash.
Nelle reflex è dichiarato dal
costruttore su ogni fotocamera,
sulle compatte non mi risulta.
Comunque di solito vanno da 1/125 a
1/250. La Leica funziona
perfettamente a 1/250.
IMPORTANTISSIMO: ricordate che il
tempo non ha nessuna importanza
nella foto notturna con il flash,
possiamo anche utilizzare la posa di
1/1 o 1/2 , tenete presente che
tutto quello che avviene prima, e
dopo il lampo del flash, non esiste,
è buio, il nostro sensore non lo
registra. Il lampo del flash, è
infinitamente più veloce di
qualsiasi tempo noi possiamo
impostare.
Quindi…
IL MICROMOSSO NON ESISTE!!! Il
nostro peggior nemico, non
disturberà le nostre foto notturne.
Potrete tranquillamente premere il
pulsante di scatto con le dita,
senza l’ausilio dello scatto
esterno, qualsiasi posa, sarà
congelata.
4)- E IL DIAFRAMMA?
Ecco la cosa che invece influisce
sul risultato dello scatto.
La regola fotografica recita: NR/Mt
= F
Ovvero: Numero
Guida (Flash) diviso Distanza in
metri dal soggetto = Uguale apertura
diaframma
Regola a
parte, questo lo verificherete sul
campo, aprendo o chiudendo il
diaframma a seconda
dell’illuminazione del soggetto e la
distanza.
5)-
MESSA A FUOCO, AUTOMATICA O MANUALE?
Come per la foto diurna, non ci sono
regole, fate il blocco
dell’esposizione e della MaF, e
quando il nostro soggetto, avrà la
posa che più vi garba…. Scattate!
Tutto qui, il gioco è finito, ma è
molto divertente, ma in particolare
è affascinante.
Quando avremo fatto esperienza,
allora, cominceremo a preoccuparci
anche delle ombre risultanti (vedi
foto Barbagianni), morbida, ma molto
ampia. Con l’esperienza poco alla
volta impareremo a piazzare i flash
alla giusta distanza e con la giusta
angolazione, ma vi garantisco, che
anche senza cercare il pelo
nell’uovo, ci saremo già tolte molte
soddisfazioni.
Non resta che provare e… non
sfuggirà al ns.obbiettivo, nemmeno
una formichina. (Vedi foto
Succiacapre)
Buon
divertimento a tutti!
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