Il
treppiede e la testa breve guida
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IL TREPPIEDE
In questo mio breve intervento cercherò di indicare quali devono essere gli elementi da prendere in considerazione nella scelta di un cavalletto e la sua testa. Dopo il cannocchiale e la macchina fotografica questi due elementi, del nostro corredo base, sono di grande importanza per avere immagini di qualità. La scelta deve andare verso strumenti robusti e versatili per non correre il rischio di foto scadenti o, peggio, di rovinose cadute del cannocchiale. Ricordiamoci sempre che la nostra fotografia è fatta in luoghi accidentati e con possibilità di forte vento. Tutto l'insieme della nostra attrezzatura offre molta superficie di resistenza al vento laterale e solo un treppiede molto stabile e robusto ci darà sicurezza.
Mi sembra inutile sottolineare cheLa nostra attrezzatura ha sempre un peso che supera il kilogrammo e mezzo e che, con le nostre focali, è fondamentale ridurre al minimo ogni possibilità di mosso o micromosso. Se con le riprese a mano libera vige la vecchia, indicativa, ma efficace regola di non scattare con tempi più lenti del reciproco della lunghezza focale attualmente in uso (non meno di 1/50 con un 50mm, di 1/135 con un 135mm) risulta palese che con un 2500mm usare 1/2500 risulta impossibile anche per limiti meccanici delle nostre compatte. A complicare il tutto si aggiunge la luminosità bassissima delle nostre ottiche. L'uso, quindi, di un buon treppiede è assolutamente necessario per poter lavorare con tempi accettabili.
La scelta del treppiede (cavalletto, stativo o tripode) non è cosa facile se devono essere messi sul piatto della bilancia la robustezza e la leggerezza. Quando, più di trentasei anni fa, iniziai a fotografare non c'erano grandi possibilità di scelta e nemmeno molta tecnologia nei materiali. I marchi e i modelli in commercio erano pochi e il materiale era quasi esclusivamente l'alluminio o legno. Il sig. Manfrotto aveva iniziato da poco la sua produzione e solo Gitzo e Linhof erano le poche scelte che garantivano tecnologia e qualità costruttiva (le scelte erano limitate anche al continente dove vivevi. Negli USA c'erano ottime aziende e il Giappone già iniziava a produrre oggetti professionali). Sulla scelta delle teste ci si limitava a pochissimi prodotti che presentavano piccole varianti della stessa soluzione fisica. Teste a 3 o 2 movimenti e teste a sfera (la svizzera Arca Swiss era già presente e conosciuta a livello mondiale.). Oggi il mercato è veramente ampio e vario sia nella scelta dei marchi come delle soluzioni tecniche e dei materiali adottati, pur tuttavia l'alluminio è il più diffuso ed economico e ci sono ancora produttori che usano il legno. Se una volta i prodotti migliori erano quasi esclusivamente europei, con l'eccezione della Tiltal americana, oggi aziende orientali come la Benro, Velbon e Slik hanno in catalogo prodotti e soluzioni originali e innovative.
Il principio di base è e rimarrà lo stesso ma la odierna raffinatezza costruttiva ci consente di avere soluzioni molto più sofisticate che hanno portato a pesi e prestazioni ideali.
L'uso di nuove leghe di alluminio unito a quello di nuovi materiali come le fibre di carbonio, magnesio o basalto ci consentono di raggiungere rapporti di peso-stabilità assai convenienti per chi come noi è costretto a lavorare all'aperto e trasportare tutta la sua attrezzatura in uno zaino.
Alcuni principi d'uso rimangono comunque da rispettare e, per un digiscoper, sono fondamentali.
Analizzando quali sono i punti critici del nostro corredo li possiamo sintetizzare in questa immagine.
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In base a questi punti è fondamentale scegliere il nostro treppiede considerando alcune semplici considerazioni; -
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Per la nostra strumentazione non è assolutamente consigliata la possibilità di inclinare in orizzontale la colonna centrale. Sarebbe fonte di grande instabilità e aumenterebbe ingiustificatamente il costo.
Comode sono le impugnature antiscivolo in gomma espansa che ricoprono almeno una delle gambe. Oltre alla presa più sicura sono garanzia, nei mesi più freddi, di non congelarci le mani durante il trasporto. Per mia esperienza sono pure pratiche durante i brevi trasporti a spalla.
La presenza di una livella a bolla d'aria è assai pratica anche se la più utile è quella sulla piastra della testa. Se usiamo le teste tipo gimbal è utilissima anche sulla crociera del cavalletto.
Importante è osservare che non vi siano parti cromate o riflettenti. Ottimi sono i cavalletti neri o verdi ma altrettanto utile è l'uso di coperture mimetizzanti, in stoffa o adesive.
Pratici sono pure gli anelli di aggancio per spallacci da trasporto e il gancio a fine colonna per poter mettere lo zaino o un contrappeso aumentando la stabilità del treppiede.
Controllate che tutte le parti, specie delle gambe, siano assolutamente anti corrosione.
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Possiamo notare a destra l'anello per la cinghia dfi trasporto, si intravvede la livella a bolla d'aria e proprio sotto la bussola i 3 fermi di riferimento per allargare le gambe | La possibilità di riprese a raso terra è assai comoda e le immagini sono molto più di impatto. Scomoda sarà la nostra posizione specie se le attese sono lunghe. In questi casi portiamoci uno sgabello pieghevole o un piccolo cuscino gonfiabile. | ||||
Possiamo aggiungere alla base della
nostra colonna un utile accessorio
per poter agganciare un peso o lo
zaino aumentando così la stabilità
del treppiede.(Imm.
Benro) |
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Scopac è un imbracatura che trasforma il nostro treppiede in uno zaino. Per informazioni QUI. |
Le varie sezioni
della costruzione di una gamba in
fibre di carbonio. La leggerezza e resistenza unite a ottimo ammortizzamento di vibrazioni. Molto simile è la struttura nella lavorazione della fibra di basalto. (Imm. Benro) |
Ed ora passiamo alla scelta della testa. Pag 2