Test
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Panasonic Lumix DMC-GF3
Il marchio LUMIX appartiene alla sezione ottica del colosso giapponese Panasonic.
Per ogni riferimento all'uso "classico" vi invitiamo a consultare la prova eseguita da Dpreview o Imaging Resurce, noi, come sempre, cureremo solo gli aspetti che maggiormente possono interessare un digiscoper. |
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Caratteristiche di base Panasonic Lumix DMC-GF3 |
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Sensore | 4/3 MOS ('Live MOS sensor') da 12.10 MPixel |
Rapporto con il formato 35mm | 2x |
ISO | 160 - 6400 |
Velocità otturatore | 30 sec - 1 / 4000 sec in passi di 1 / 3 EV |
Esposizione personalizzata | 2 memorizzabili |
Formato immagine | JPG - RAW |
Innasto obiettivi | Baionetta Micro 4/3. + possibilità di montare gli obiettivi 4/3 con l'adapter (DMW-MA1PP) |
Mirino | Non disponibile (nemmeno come optional) |
LCD | LCD - 3" fisso da 4600.000 Dp - Full Touchscreen |
Live view | Si visione del 100%. |
Riprese video | Si • AVCHD: 1920 x 1080i 60fps (17Mbps oppure 13Mbps in HD) Audio monofonico |
Scatto remoto | Si - opzionale IR Wireless |
Tipo memoria | SD / SDHC / SDXC |
Batteria | Lithium Ion DMW-BLE9E (7,2 V, 940 mAh di capacità, circa 320 scatti). |
Dimensioni, peso | 107×67,1×32,5mm, 264g (con batteria e scheda di memoria) |
Download Manuale | in Italiano |
Breve premessa.
Nel 1894, nel piccolo villaggio di
Wasamura a sud di Osaka, Konosuke
Matsushita inizia la sua avventura
che lo avrebbe portato a creare uno
dei colossi industriali nel settore
elettrico ed elettronico. Fonda la
Matsushita Electric Industrial Co.,
Ltd che cambierà nome in Panasonic (Panasonikku)
nel 2008.Una delle tante storie di
imprenditori giapponesi che
riescono, in un primo tempo, a
colmare vuoti industriali nazionali
e diventare, successivamente, una
multinazionale di elettronica di
consumo, una delle più importanti al
mondo in moltissimi settori tra cui
anche quello ottico con fotocamere e
telecamere.
Panasonic entra nel
mondo delle fotocamere nel 2001 con
la LUMIX DMC-LC5 (l'immagine al ato) che montava un
sensore CCD capace di filtrare il
colore secondo lo standard CMYG. Già
allora l'ottica era un Summicron
(Vario-Summicron 7-21mm) progettato
dalla tedesca Leica ma assemblato
presso lo stabilimento di Yamagata
in Giappone. La partnership
tecnologica con il marchio Leica
dura tutt'oggi ed ha sempre distinto
anche le telecamere. Da subito le
macchine Lumix vennero dotate di un
ottimo e potente firmware prodotto e
ideato da Panasonic (Venus Engine)
che le ha sempre distinte, nella
elaborazione delle immagini, dalle
sorelle gemelle marchiate Leica.
La storia di
Panasonic nell'ottica e nel digitale
è quella di 11 anni di grande
tecnologia e ricerca.
Nel 2006 fa parte, come socio fondatore, nel gruppo del 4/3 insieme a Olympus, con cui collaborava anche prima, e nel 2008 esce la G1 che è stata la prima micro 4/3 con il mirino elettronico incorporato e la prima ad essere usata nel digiscoping con grande successo e grande diffusione in asia e in USA. In Europa, più tardi, viene scoperta dai digiscoper olandesi e tedeschi che la diffondono anche tra gli spagnoli e poi anche in Italia. Il suo più grande vantaggio era proprio il suo mirino elettronico e l'LCD orientabile. Con l'avvento della GH1, presentata nel 2009, il marchio si è affermato tra i digiscoper diventando, in pochi anni, uno dei più apprezzati in assoluto. Al DOY 2009 era già la quarta macchina più usata.
La possibilità di usare ottiche di ottima fattura e qualità e la migliorata compattezza della macchina dotata di un ottimo motore di elaborazione di immagini la rendono uno degli strumenti più interessanti oggi sul mercato.
Dopo aver testato la Leica D-Lux 4 (sorella della LX-3) ci eravamo mossi presso Panasonic Italia per poter testare un loro prodotto ma solo pochi mesi fa si è presentata l'occasione concreta di una tale collaborazione ed abbiamo preferito avere la
Lumix DMC-GF3, la più piccola e compatta mirrorles oggi sul mercato, affiancata dalla Sony NEX-C3.
Anche per Panasonic la sigla ha un valore e contraddistingue i vari livelli di raffinatezza del prodotto e fascia di mercato. In sintesi possiamo identificare molto facilmente queste differenze:
Significati delle sigle Panasonic | |
GF | contraddistingue le macchine indirizzate a chi si vuole avventurare per la prima volta nel mondo delle macchine ad ottiche intercambiabili senza subire un trauma nel passaggio dalle compatte. Non ha mirino elettronico ne la slitta per il flash e il corpo è in materiale plastico. |
G | identifica macchine simili alla serie GF ma con mirino inglobato. |
GX | La sigla GX (Premium Compact) Sono macchine compatte ma più sofisticate e versatili. |
GH | La sigla GH è indirizzata ad un pubblico molto più esigente con macchine più raffinate, accessoriate e con un corpo più robusto. |
Nota: Nei siti ufficiali di Panasonic non abbiamo trovato indicazioni sui significati delle sigle ma è assai evidente che le distinzioni siano come da noi elencato. |
La grande disponibilità del marchio al nostro test ci ha consentito di avere la macchina dotata anche di un ottica interessantissima come il Leica DG Macro-Elmarit 45mm f/2.8 ASPH MEGA O.I.S. (H-ES045). Questa ottica ha tutti i movimenti della MaF interni al corpo obiettivo ed è dotata anche del Mega OIS (stabilizzatore ottico d'immagine). La GF3 non è dotata di stabilizzatore nel corpo macchina. La sua luminosità non è il massimo, per il digiscoping, ma il lavoro fatto da Panasonic sul sensore 4/3 (è il produttore ufficiale del formato anche per Olympus) e sul motore interno Venus Engine consente di scattare anche a sensibilità maggiori di quelle che fino a pochi anni fa erano il limite del 4/3.

Per
un maggiore approfondimento potete
scaricare il catalogo dal sito
Panasonic cliccando
QUI (32,3megabite).
Fin
dal
primo contatto con la macchina
l'impressione è stata favorevole per le dimensioni
davvero compatte e per la
possibilità della funzione
tuch screen che ottimizza molti
comandi e ci consente, da subito ed
in maniera molto intuitiva, di
selezionare rapidamente il punto di
messa a fuoco in modo semplice e
rapido. Superato il primo periodo
di prova e di studio del menu
interno ci siamo trovati
favorevolmente a nostro agio nel
settare la macchina e raggiungere
abbastanza rapidamente le voci del
menu che, pur nella sua completezza,
si articola con una logica molto
ergonomica e intuitiva.
Nell'aprire la scatola in cartone
contenente la macchina, il
caricabatteria, la batteria, i cavi
per i collegamenti e i manuali con
il CD del software abbiamo scoperto che
Panasonic ci aveva inviato il Kit
con il 14mm f/2.5 e, in un altra
confezione a parte, il 45mm. La GF3
con il 14mm è davvero piccola e
tascabile tanto che ci siamo molto
divertiti ad usarla anche per le
nostre foto non in digiscoping. Il
14 mm non è, chiaramente, adatto al
digiscoping e vignetta a tutti i
rapporti di ingrandimento
dell'oculare zoom.
Se
applichiamo il 45mm le cose cambiano
e, come potete notare nell'immagine
accanto, aumentano le dimensioni ma
... con grandissimo vantaggio della
qualità e delle prestazioni.
Il corpo macchina, in alluminio
verniciato, è robusto e ha un ottima
presa anche con grandi mani grazie
al fianco sagomato per una ottima
presa e alla verniciatura molto
piacevole al tatto e alla presa. A
noi è stata consegnata una macchina
nero opaca che è ottima e perfetta
al nostro uso visto che solo la
baionetta cromata può creare
riflessi. Panasonic commercializza
la GF3 in nero, bianco, rosso, rosa
e marrone ma, osservandole in negozi
ed esposizioni, ci è sembrato che
gli altri colori fossero con una
superficie più lucida e riflettente.
Sul corpo superiore notiamo due
importanti particolari; l'assenza
della slitta a contatto caldo.
per il flash esterno, e ciò
significa che non saranno
disponibili lampeggiatori flash
dedicati e accessori come un mirino
elettronico, notiamo anche un
pulsante dedicato che aziona
immediatamente la funzione IA
illuminandosi. Questo pulsante
risulterà assai comodo in alcune
situazioni. Il flash integrato è
proprio nella posizione dove avremmo
trovatodella slitta a contatto caldo . Questo
è un flash a scomparsa di piccole
dimensioni e discretamente potente.
Un vero peccato che non si possano
usare i mirini elettronici che
risolverebbero molte situazioni di
ripresa ma non dimentichiamo che la
GF3 è il modello
più
economico e la ricerca della
compattezza richiedeva alcuni
sacrifici. Sempre sul lato superiore
della macchina troviamo, accanto al
pulsante di scatto l'interruttore a
slitta, ben protetto da comandi
accidentali, e il pulsante dedicato
alle riprese video. Dal lato opposto
al pulsante di scatto ci sono alcuni
fori per l'altoparlante e uno per il
microfono che è monofonico. Non ci
sono prese laterali per microfoni
esterni. Le uniche due prese
laterali sono a destra con la presa
HDMI e la AV out/Digital.
Sulla parte frontale del corpo
macchina, accanto alla baionetta c'è
il pulsante di rilascio
dell'obiettivo e, subito sopra,
l'indicatore dell'autoscatto
azionato che funziona anche come
lampada per l'aiuto alla messa a
fuoco in situazioni di poca luce.
Dal lato opposto lo scafo ha un
rigonfiamento per facilitare
l'impugnatura della macchina. Il
lato posteriore è ancora più
semplice con l'LCD ed accanto due
pulsanti con in mezzo a loro il
classico selettore di controllo
circolare con il pulsante di OK in
mezzo. Oramai i produttori hanno
raffinato questi controlli
assicurandoli da pressioni
accidentali e fornendoli di una
adeguata frizione a scatti per le
varie selezioni e scorrimenti. Come
possiamo vedere dalla descrizione
tutto è ridotto all'osso ma nulla
manca all'efficiente controllo della
macchina ed alla navigazione nel
menu.
Nel complesso possiamo dire che la
macchina ha una linea molto semplice
e razionale pensata per un utilizzo
immediato e intuitivo. Grazie alle
dimensioni ed alla vite di fissaggio
al treppiede, che si trova al centro
dell'asse ottico, è molto semplice
pensare ad un adapter dedicato o
collegarla a quelli universali
studiati per le compatte.
Avere a disposizione un
menu completo ed ergonomico ci
permette molta velocità nei settaggi
e grandi possibilità di scatto.
Poter accedere al menu anche via tuch screen è un altra comodità che è
diventata oramai un esigenza. Manca
un tasto personalizzabile per
accedere rapidamente ad un comando
del menu .. questo è un vero peccato
non solo per noi digiscoper.
Possiamo, in parte supplire a questa
carenza ricordandoci che richiamando
il menu dal comando sull'LCD la
prima schermata sarà l'ultima vista
nella sessione precedente.
Lo schermo LCD da 460.000 pixel,
purtroppo fisso, ha una ottima
visione anche con il sole alle
nostre spalle e ci indica tutti i
comandi necessari al controllo ed
allo scatto con icone molto chiare e
leggibili. Il controllo della
macchina e dei suoi settaggi è
pressoché completo anche via
schermo. Pratica è la possibilità di
spostare nello schermo o togliere
rapidamente la visione
dell'istogramma come di altri
accessori di controllo della
ripresa.
Lo schermo ha una
reazione veloce e ottima sensibilità
al tatto. Per nostra comodità
abbiamo usato spesso un rametto che
avevamo tagliato a mo' di piccolo
stilo e, con questo "strumento", ci
siamo prima avventurati alla
scoperta del menu e poi lo abbiamo
usato anche durante le riprese per
indicare con precisione il punto
della MaF. La scelta del rametto è
stata dettata solo dall'esigenza
della scelta precisa del punto della
MaF spot perché, per l'uso normale,
l'uso del dito è , preciso e veloce.
Tra tutte le macchine
testate fino ad oggi la GF3 è quella
che ha i comandi tuchscreen più
completi e sensibili. Avere questa
possibilità non è solo una grande
comodità ma soprattutto una
questione di velocità e precisione.
Con il "bastoncino" ed un oculare
dal fattore di
ingrandimento non molto spinto
(20>25x) abbiamo anche
eseguito degli ottimi scatti veloci
senza l'uso del flessibile ma
toccando delicatamente lo schermo.
Una grande comodità.
Un altro comando che si è rivelato
assai comodo è il pulsante per
passare velocemente alla modalità iA+
(intelligent Auto plus). In questa
modalità sarà la macchina che
analizza le scene e si regola
automaticamente per un immagine dal
risultato ottimale.
Normalmente è una funzione che
escludiamo sistematicamente dai
nostri settaggi e la sconsigliamo
sempre per il digiscoping ma con la
GF3 abbiamo provato più di una volta
a inserirla durante gli spostamenti
così da avere una possibilità veloce
di ripresa se sorpresi da un
soggetto. La cosa si è rivelata
sorprendentemente efficiente per un
buon 80% dei casi ed è diventata una
nostra abitudine inserirla
all'inizio delle nostre escursioni.
Non è il miglior settaggio in
assoluto ma non abbiamo mai perso il
soggetto da riprendere.
Dobbiamo
segnalare con entusiasmo la qualità
del Leica DG Macro-Elmarit
45mm f/2.8 ASPH, un ottica
che si è rivelata davvero molto
efficiente e pratica per il
digiscoping. Pur nella sua
leggerezza (225g) trapela
chiaramente una costruzione solida.
Lo si nota anche dalla qualità del
movimento della ghiera di messa a
fuoco. Quello che stupisce è la
dimensione della sua lente frontale
che appare sorprendentemente piccola.
Se confrontato con
lo Zuiko 50mm macro F2 della
Olympus (un ottica pensata e
progettata per il 4/3), dove la
lente anteriore ha un diametro
visibile di 33mm, i suoi 20mm
sembrano sorprendentemente pochi.
Sul lato di destra si trovano due
pulsanti a slitta, sono grandi e
facili da usare. Uno aziona il Mega
OIS, che è lo stabilizzatore
d'immagine, e l'altro è il
limitatore di messa a fuoco, quello
che sposta la distanza minima da
15cm a 50cm.
Nell'uso
abbiamo avuto solo una volta un
problema che è stato originato dal
abbinamento al cannocchiale senza un
adattatore perfettamente chiuso. Si
è notato facilmente l'effetto di
luci spurie e questo ci fa pensare
che l'obiettivo sia sensibile a
questi effetti più di altri che
abbiamo provato.
Lo
sfumato della scena ha un ottimo
effetto che aiuta molto a staccare
l'area a fuoco. I riflessi cangianti
sono perfettamente circolari (gocce
d'acqua o creste
d'onde)
e questo è merito dell'ottimo
disegno del diaframma.
Con tutti gli oculari a
disposizione si è sempre comportato
in modo superlativo con definizione,
colori e velocità di MaF
sorprendenti. Solo con alcuni e
certi adapter presentava un
piccolissimo accenno di vignettatura
che potremmo imputare alla distanza
tra le lenti e l'oculare dovuta, in
quel specifico caso,
all'anello aggiunto per convertire
il passo a vite da 46mm a 52mm.
tale anello ha contribuito a
distanziare ulteriormente le lenti.
Con lo zoom della Swarovski 25-50x
si è comportato ottimamente come
pure con lo zoom della Kowa (20-60x)
e quello nuovo della Zeiss (25-75x).
La sua resa nel colore esalta
la qualità del cannocchiale e la sua
velocità di messa a fuoco ci aiuta
non poco. Non abbiamo notato nessuna
aberrazione cromatica nemmeno ai
bordi. Le sue dimensioni, se
pensiamo che è un macro che
incorpora anche lo stabilizzatore e
la messa a fuoco automatica, sono
davvero buone. Come obiettivo macro
può mettere a fuoco a soli 15cm e
tutto senza variare le
sue dimensioni
avendo i movimenti interni allo
scafo.
Il disegno
ottico è composto da 14 lenti
in 10 gruppi di cui 3 flottanti per
la MaF. Una lente è in vetro Ed, per
la correzione delle aberrazioni
cromatiche, e
un altra è
asferica per
correggere quelle geometriche. Anche
il diaframma è studiato per un
ottimo sfuocato grazie a 7 lamelle
studiate e sagomate
appositamente per dare il
massimo della circolarità. Solo
pochi produttori possono affrontare
questo progetto con una resa e una
precisione che Leica e Panasonic
hanno dimostrato.
Non a caso, sul corpo dell'obiettivo
e nel nome, è uno dei pochi
obiettivi per le Lumix, dove, pur
marchiato Made in Japan, compare la
scritta Leica.
Possiamo adattarlo al cannocchiale
con semplici adapter e uno
stabilizzatore semplicissimo.
Dopo
tanto entusiasmo per questa ottica
ecco che troviamo un punto dolente,
anche se pienamente giustificabile,
... il prezzo che non è certo dei
più "amichevoli" e raggiunge e
supera quello della GF3.
Concludendo
Il primo approccio con un apparecchio
Panasonic è stato assolutamente positivo
e stimolante tanto che attendiamo con
entusiasmo l'arrivo della G3 per poter
avere conferma delle nostre impressioni
sul modello entry level e confrontarle
con uno dei modelli di punta del marchio
che in poco tempo è riuscito a crearsi
un nome tra i primi.
Inutile ripetere le nostre favorevoli
impressioni sulla facilità di utilizzo
della GF3 e sulle sue capacità di
abbinarsi al cannocchiale ma vorremmo
sottolineare quanto questo modello,
oggi, sia
il più valido strumento per il passaggio
dalle compatte ai formati più grandi
...per chi ha paura del grande passo.
Nulla è lasciato al caso e il progetto
di questo piccolo strumento è talmente
riuscito e meticoloso che risulterebbe
più giustificato se prodotto da aziende
che operano nel mondo della fotografia
da molti più anni.
Cosa ci è piaciuto | |
♦ | La qualità finale dell'immagine |
♦ | Grande resa del colore e basso rumore anche nei JPG ad alte sensibilità |
♦ | Dimensioni ed ergonomia. |
♦ | Versatilità e qualità del menu molto completo per una entry level. |
♦ | Menu semplice ma completo con doppio accesso da schermo e pulsanti.. |
♦ | Tutch screen molto efficiente e con un ottima sensibilità. Da riferimento |
♦ | Scatto tra i più silenziosi. |
♦ | Qualità ottica e meccanica degli obiettivi con movimenti interni. |
♦ | Ottima resa del 45mm che sembra "nato" per il digiscoping. Da riferimento |
♦ | Esposizione e controllo del bianco. |
♦ | Ottima velocità della MaF e buona la sequenza rapida di scatto. |
♦ | Quasi tutte le ottiche hanno lo stesso passo per i filtri (46mm) con grande facilità di soluzioni per l'adapter. |
Cosa non ci è piaciuto | |
♦ | Schermo LCD fisso. |
♦ | Riprese video solo monofoniche. |
♦ | Impossibilità di accessori esterni e soprattutto di un mirino elettronico opzionale. |
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PANASONIC LUMIX DMC-GF3KEF-K - NERO + OBIETTIVO 14-42 MM |
PANASONIC OBIETTIVO PANCAKE LUMIX H-H014E 14 MM - F/2.5 |
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